Ishiguro Nobel per la letteratura. Un autore che non cede alle lusinghe modaiole

Di sicuro è un premio alla globalizzazione intelligente il Nobel per la letteratura 2017: il vincitore, Kazuo Ishiguro, che non era tra i favoriti, è infatti nato a Nagasaki nel 1954 e si è trasferito con la famiglia in Inghilterra quando aveva sei anni. Il suo luogo natale non è meno importante per capire cosa rappresenti nel campo letterario questo cittadino inglese, che avrebbe dovuto tornare presto in Giappone secondo i piani dei genitori e che ha finito per restare paradossalmente nel primo Paese che esce dall’Unione Europea anche per paura dello straniero. Nagasaki vuol dire una ferita aperta, l’atomica che costò tante vite e sofferenze, l’Inghilterra un paese, lo abbiamo detto, che abbandona l’alleanza continentale per paura di quelli che originariamente erano come il Nobel, stranieri. Ma il suo essere originariamente straniero non gli ha impedito di sposare una donna scozzese, altra diversità etnica, perché la Scozia, paese che sente fortemente la sua celticità, ha tradizioni e lingue diverse da quelle propriamente british. Kazuo Ishiguro non è al suo primo riconoscimento, anche se il Nobel ovviamente è una consacrazione diversa e radicale. Per il suo secondo romanzo “Un artista del mondo fluttuante” Ishiguro vinse il premio Withbread ma, soprattutto, gli fu assegnato il prestigioso Booker per un titolo, “Quel che resta del giorno”, famoso più come film che come romanzo. Ha sempre sostenuto di non essere metà giapponese e metà inglese, perché una persona non è una figura geometrica da scomporre in segmenti precisi e calcolabili: quando si appartiene a culture così diverse, si diviene un insieme non separabile di elementi diversi. Ha parlato del Giappone nel suo romanzo “Un artista del mondo fluttuante” ma si è interessato anche delle origini dell’Inghilterra nel medioevo con un racconto tra mito, fantastoria e storia dal titolo “Il gigante sepolto”. Senso del dovere, evasione nel passato, viaggio interiore alla ricerca della propria verità, tradizione e nuove forme del vivere il proprio tempo fanno di Kazuo uno scrittore che attraversa gli spazi culturali per assumerli in sé senza scadere nel folklore o nella nostalgia. Raffinatezza e delicatezza nel descrivere lo scontro tra fuori e dentro di sé, tra individualità e società, sono i caratteri fondamentali di questo autore che non cede alle lusinghe modaiole che farebbero vendere di più ma andare meno nelle vere profondità dell’essere uomini oggi.