Le Sirene di Cotroneo sbarcano su Rai 1: un fantasy per adolescenti, con qualche caduta di stile

C’è sempre una prima volta, anche per la tv pubblica. E così ecco approdare su Rai 1 le “Sirene” (giovedì ore 21.20) protagoniste della fiction firmata da Ivan Cotroneo, ideatore e sceneggiatore di una proposta che per la rete più istituzionale suona decisamente dirompente.
L’alto grado di fantasia segna la trama, ambientata fra il mare e la terraferma di Napoli, dove una famiglia di sirene composta da madre e tre figlie si trasferisce in cerca del tritone Ares (Michele Morrone), l’ultimo della specie. Il capoluogo campano, dal canto suo, vanta una certa tradizione rispetto a queste creature leggendarie, per metà donne e per metà pesci, che hanno il potere di incantare e sedurre gli uomini: a Napoli la sirena Partenope era venerata come dea protettrice.
La missione in terraferma delle quattro protagoniste nasce da un’urgenza: i tritoni sono quasi estinti e le sirene rischiano di non potersi più riprodurre. Quando scompare anche Ares, l’ultimo esemplare della specie, si scatena la ricerca. La voce che lo dà innamorato di una donna e rifugiato sulla terraferma muove la spedizione di Yara (Valentina Bellè), sua promessa sposa, e della madre Marica (Maria Pia Calzone), convinta che il tritone sia stato rapito e che, essendo gli essere umani una razza inferiore rispetto alle creature del mare, nessuno potrebbe scegliere volontariamente di vivere con loro…
Appena giunta sulla terraferma, Yara non impiega molto tempo a trovare un uomo interessato a lei, nella persona di Salvatore (Luca Argentero), affettivamente scostante ma premuroso e gentile, che vorrebbe incontrare il vero amore “che toglie il respiro e la ragione”. Conoscendolo, la sirenetta conosce un po’ meglio la natura umana e mette in discussione i pregiudizi che la madre le ha instillato.
Nel frattempo Ares si gode la libertà dai modi autoritari della sua (ex) fidanzata e, dopo aver cambiato il nome in Gegé, è diventato un famoso campione di pallanuoto (vabbè, troppo facile…), nonché un testimonial pubblicitario capace di fare a sua volta strage di cuori (terrestri). Per Yara non sarà facile farlo tornare sui suoi passi e ricondurlo alla sua tritonesca natura, con tutte le conseguenze del caso con l’aiuto del buon Salvatore. Il quale, però, comincia a sua volta a far breccia nel cuore di Yara…
Il resto è sviluppo della storia e intreccio di altre vicende, con uno stile leggero ma non banale che interpreta adeguatamente l’impianto favolistico, anche se la narrazione in alcuni passaggi non è fluida come dovrebbe.
L’originalità del racconto e il coraggio della proposta scontano un linguaggio complessivamente infantile più adatto a una produzione per adolescenti che a una fiction per il pubblico medio italiano. Il lessico scade di tanto in tanto con termini ambigui o volgari non necessari e alcune interpretazioni rischiano di essere troppo caricaturali. Le porzioni di nudo femminile, pur connaturate alla rappresentazione delle sirene, in prima serata su Rai 1 sono un azzardo. L’ambientazione napoletana e le riprese fotografiche lasciano negli occhi un’impressione positiva.