Pax Christi Italia: il 4 novembre sia un giorno di preghiera, di lutto e di impegno per costruire la pace

4 novembre: Pax Christi Italia, “sia un giorno di preghiera, di lutto e di impegno per uscire dal sistema di guerra, per costruire la pace”. “Oltre 650.000 morti solo tra i militari italiani. Complessivamente la prima Guerra mondiale – terminata il 4 novembre 1918 – ha causato circa 26 milioni di morti tra militari e civili. Non c’è nulla da festeggiare, se non la fine di ‘un’inutile strage'”. Lo sottolinea, in una nota, oggi Pax Christi Italia, che manifesta “la preoccupazione di fronte alla crescente retorica militare e all’esaltazione della guerra come fenomeno normale o necessario. Non possiamo nascondere l’ipocrisia di coloro che parlano di pace ma stanno preparando conflitti armati anche con l’uso di armi nucleari”. Di qui l’invito: “L’Italia non può rifiutare la sua firma al Trattato Onu per la messa al bando delle armi nucleari!”.
“Non possiamo accettare che mentre si fa memoria della fine di un tragedia enorme – aggiunge Pax Christi Italia -, molte altre guerre siano combattute anche con il contributo delle armi vendute dall’Italia. Proprio nei giorni scorsi, anche alla Settimana sociale di Cagliari, avevamo denunciato insieme ad altri le bombe prodotte in Sardegna dalla RWM che poi l’Italia vende tranquillamente all’Arabia Saudita impegnata da anni a bombardare lo Yemen”. E ancora: “Non possiamo accettare che molte guerre siano dimenticate dal grande circuito dell’informazione, ad esempio nella Repubblica Democratica del Congo e in molti Paesi dell’Africa dove le armi made in Italy arrivano in modo copioso. Non possiamo accettare che le spese militari italiane per il prossimo 2018 siano addirittura previste in aumento: circa 25 miliardi di euro!”. Ricordando le parole di ieri di Papa Francesco al cimitero americano di Nettuno – “Questa è la guerra: la distruzione di noi stessi…”, Pax Christi Italia conclude: “Il 4 novembre sia un giorno di preghiera, di lutto e di impegno per uscire dal sistema di guerra, per costruire la pace”.