Il giardino dei sogni: l’arte di Bosch al cinema nel documentario di José Luis Lopez Linares

Un viaggio affascinante nell’arte immaginifica di Bosch. Al cinema San Marco di Bergamo e nelle multisale del circuito Uci Cinemas (comprese quelle di Orio al Serio e Curno, proiezioni alle 20 del 7 novembre e alle 18 e alle 20 dell’8) torna La Grande Arte al Cinema con Bosch. Il Giardino dei Sogni, il film evento diretto da José Luís López Linares su uno dei dipinti più iconici al mondo, «Il giardino delle delizie terrene», un trittico olio su tavola databile tra il 1480 e il 1490, oggi esposto al Museo del Prado di Madrid. Negli ultimi cinquant’anni sono state date molteplici interpretazioni relative ai quadri del pittore, che è stato presentato alternativamente come membro di una setta esoterica, come alchimista oppure come artista così raffinato da includere nelle sue opere messaggi complessi e giochi di parole visivi basati sui testi biblici e della tradizione.
“Il Giardino delle Delizie Terrene” è un quadro che con sapiente eleganza si rivolge a tutti, ma contiene anche concetti più nascosti che uno sguardo acuto potrà riconoscere, scoprendo ad ogni nuova analisi più profondi livelli di significato, simboli, elementi capaci di scavare nella coscienza, miscelando con maestria acrobatica mostruoso e macabro, fantastico e demoniaco.
Il documentario è arricchito dagli interventi di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati sui significati personali, storici e artistici dell’opera, un modo interessante per riproporre così ai giorni nostri la “conversatio” che iniziò 500 anni fa presso la corte dei duchi di Nassau a Bruxelles, quando l’opera fu commissionata a Bosch, suscitando attenzioni e pareri discordanti. Nel corso del film lasciano infatti la loro testimonianza su “Il Giardino delle Delizie Terrene” scrittori come Salman Rushdie, Orhan Pamuk, Cees Nooteboom; artisti come Miquel Barceló; musicisti come Ludovico Einaudi. E ancora drammaturghi, illustratori, neuroscienziati e ovviamente storici dell’arte come Pilar Silva (curatore della mostra “Bosch, l’esposizione cinquecentenaria” al Museo Nazionale del Prado) e Xavier Salomon (Peter Jay Chief Curator della Frick Collection di New York).