Zandobbio, i catechisti scommettono sui genitori: «Gli incontri dedicati a loro partono dalla vita quotidiana»

Solitamente, per tanti genitori il coinvolgimento nella catechesi dei figli è pari a una toccata e fuga, un qualcosa da lasciare a preti e catechisti. Invece, per il secondo anno la parrocchia di Zandobbio ha scommesso proprio sul coinvolgimento dei genitori, senza guardare ai numeri. «Fino a due anni fa — conferma don Roberto Favero, parroco di Zandobbio e da alcuni mesi anche di Selva di Zandobbio —tenevamo incontri periodici. Agli inizi venivano tutti i genitori, generalmente uno per ogni famiglia, ma non erano coinvolti in prima persona. Questi incontri portavano molti genitori a riscoprire la propria fede o a riavvicinarsi alla Chiesa, anche se poi la fiamma rimaneva accesa in pochi». Due anni fa il cambio di rotta. «Consci dell’importanza della catechesi non soltanto dell’iniziazione cristiana — prosegue don Favero — è emersa l’idea di coinvolgere i genitori di tutte le classi di catechesi».
Così nell’anno pastorale 2016-2017 si sono tenuti incontri mensili di un’ora, un’ora e mezza con i genitori in oratorio, con il servizio di animazione per i figli più piccoli. «In questi incontri — aggiunge don Favero — abbiamo messo a fuoco tre tasti: la riscoperta del Battesimo; la responsabilità personale e verso i figli nel cammino di fede; il rapporto tra genitori e figli nell’ottica di fede e morale. Il tutto seguendo testi e metodo di Enzo Biemmi, religioso fratello della Congregazione dei Fratelli della Sacra Famiglia, usati anche dall’Ufficio catechistico diocesano. In pratica, si parte dall’esperienza del vissuto personale per passare poi alla Parola di Dio e infine interrogarsi sulla vita concreta». Agli inizi, la presenza dei genitori degli 80 figli della catechesi è stata quasi totalitaria, ma cammin facendo hanno mantenuto un passo costante 15 genitori. «Al termine del percorso abbiamo tenuto una verifica sul cammino fatto, puntando su un confronto sul rapporto personale con Gesù Cristo e sul significato dell’essere cristiani».
Nel corrente anno pastorale, gli incontri mensili sono stati sostituiti da 3 domeniche di fraternità, coinvolgendo anche la parrocchia di Selva di Zandobbio, con questa scaletta: alle 10 Messa con genitori e figli, quindi momento di condivisione e riflessione in oratorio, quindi lavori di gruppo, pranzo, gioco, momento di riflessione e infine merenda. «I lavori di gruppo — prosegue don Favero — sono così impostati: la proiezione di un filmato, oppure la riflessione su una canzone (è stato scelto per esempio un brano del cantautore Angelo Branduardi), oppure l’ausilio di immagini. Il tutto viene seguito da un lavoro di riflessione pratico e fattibile per tutti, senza scivolare in discorsi elitari. Bisogna dire — conclude il parroco — che agli inizi i genitori erano spaventati di fronte all’impegno, ma chi è costante è convinto del cammino. E i figli sono contenti nel vedere i genitori al loro fianco nel percorso formativo. Noi guardiamo all’impegno, non ai numeri, perché il nostro tempo non è quello dei numeri».
I catechisti delle due parrocchie sono una ventina, di cui 4 sono al 3° anno di formazione negli incontri di catechesi per adulti organizzati a livello diocesano. Fra loro c’è Daniela, una mamma di 53 anni. «La novità del camminare insieme genitori e figli ha colpito tutti — racconta —. Molto coinvolgente la suddivisione dei lavori di gruppo, dove tutti parlano liberamente con il cuore in mano, rispondendo per esempio su come parlare di Cristo ai figli o se il Vangelo è veramente la “bella notizia”. I figli sono contenti nel vedere i genitori mettersi in gioco. E per noi catechisti tutto questo diviene anche un’autoformazione».

Nella foto un momento di gioco all’oratorio di Zandobbio