Kenneth Branagh riporta al cinema «Assassinio sull’Orient Express», il grande classico di Agatha Christie

Tratto dal noto romanzo giallo di Agatha Christie, “Assassinio sull’Orient Express”, arriva in sala dal 30 novembre la nuova trasposizione cinematografica del regista e interprete inglese Kenneth Branagh. Il pensiero va alla versione del 1974 diretta da Sidney Lumet, che all’epoca puntò su un cast imponente composto da Albert Finney, Ingrid Bergman, Sean Connery e Vanessa Redgrave. Nel 2017 Branagh segue la stressa strada, chiamando i volti più celebri della Hollywood contemporanea: dai veterani Judi Dench, Michelle Pfeiffer e Johnny Depp all’emergente Daisy Ridley (protagonista di “Star Wars”). Il regista tiene però per sé il ruolo dell’investigatore Hercule Poirot. Tra suspense e mistero, il film spicca anche per la confezione narrativa di alto livello, con una messa in scena sontuosa.

È in corso fino al 2 dicembre la 35ª edizione del Torino Film Festival, sotto la direzione artistica di Emanuela Martini. È la commedia britannica “Finding Your Feet” di Richard Loncraine il film d’apertura, che uscirà nelle sale dal 4 gennaio, mentre sono già disponibili al cinema alcuni titoli interessanti. Anzitutto “Smetto quando voglio. Ad Honorem”, atto conclusivo del trilogia comico-sarcastica di Sydney Sibilia, avventura di ricercatori universitari disillusi pronti a tutto per riscattarsi. Nel cast tutti i volti della “banda”: Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Pietro Sermonti.

Ancora da Torino ci sono “Amori che non sanno stare al mondo” di Francesca Comencini, indagine sull’impossibilità di un amore duraturo, tratto dall’omonimo romanzo della stessa Comencini, e “Riccardo va all’inferno”, musical dark di Roberta Torre, con la performance centrale di Massimo Ranieri nei panni del Re shakespeariano. A livello internazionale, da Torino proviene inoltre il thriller distopico “Seven Sisters” di Tommy Wirkola e con Noomi Rapace, chiamata a interpretare sette gemelle in una società convertita alla politica del figlio unico. Per gli amanti del genere.
Ecco poi i primi titoli sul Natale: dal cartone animato “Gli eroi del Natale” di Rob Minkoff e Timothy Reckart, che rilegge la nascita di Gesù attraverso lo sguardo degli animali del tempo, alla commedia dal tono irriverente “Daddy’s Home 2” di Sean Anders, con Will Ferrell, Mark Wahlberg, Mel Gibson e John Lithgow. Risate sopra le righe.

In chiusura, il thriller psicologico del regista austriaco Michael Haneke, “Happy End”, autore premio Oscar e due volte vincitore della Palma d’oro a Cannes. Un film sulla famiglia capace di aprire orizzonti di riflessione sul ruolo dei media, dell’immagine, sullo scontro generazionale. Cinema d’autore sofisticato, problematico.

(*) Commissione nazionale valutazione filmMassimo Giraldi, Sergio Perugini (*)