Gli dei dell’Olimpo al Carnevale di Gandino: «Costruire i carri allegorici è un modo per divertirsi insieme»

Saranno “Gli dei dell’Olimpo” quest’anno ad animare la sfilata di Carnevale a Gandino, che si svolgerà domenica 11 febbraio. Questo è il tema scelto per i carri allegorici: una tradizione riportata in vita in paese dal 2003 grazie all’associazione senza scopo di lucro Animalcortile, nata per impegnare adolescenti e giovani, in collaborazione con l’oratorio. A guidarci nella sede dell’associazione il presidente Alessandro Maria Carsana: ci facciamo strada nelle varie stanze, con armadi contenenti diversi vestiti e gadget per Carnevale, e uno spazio dedicato alla preparazione del carro di quest’anno, con vernici spray, pennelli, tempere, cartapesta e materiale di recupero. «Si comincia a pensare al tema del Carnevale già dall’anno precedente – spiega il presidente -: verso l’estate si arriva alla decisione finale, ma cominciamo ad allestire il tutto circa due mesi prima, poiché durante l’anno abbiamo altre attività da portare avanti». Ci mostra un grande drago di cartapesta: il tema dello scorso anno era la Cina e loro hanno sfilato per il paese con questo drago lungo 18 metri, che sparava fumo e coriandoli dal naso, prestato grazie ad un gemellaggio con un gruppo di famiglie della Valsugana. I ragazzi dell’associazione – dai 14 ai 27 anni -, insieme agli adolescenti dell’oratorio, si suddividono il lavoro in base alle proprie capacità: chi è portato per il disegno, chi per le attività più manuali o creative, ognuno dà il proprio contributo per la riuscita del carro. Ogni pomeriggio, per due orette, ci si incontra e si lavora tutti assieme. Il materiale è per lo più di recupero: “In base alle necessità chiedo ai vari artigiani della Valgandino e loro ci aiutano, se riusciamo recuperiamo qualcosa dalle sfilate precedenti, e per il resto li realizziamo noi”. Così arco e frecce della dea della caccia Artemide sono rami di nocciolo raccolti dai ragazzi nel bosco, il tridente di Poseidone, dio del mare, è realizzato con tubi di scarto e cartapesta; il calice del dio del vino Bacco con bottiglie di plastica e cartapesta; il carro del dio del sole Apollo è un carrello della spesa, le colonne del tempio sono colonne di polistirolo utilizzate 15 anni fa durante una via Crucis. Il tutto da autodidatti. Animalcortile noleggia anche vestiti di Carnevale per grandi e piccini, chiedendo un contributo volontario, che viene poi reinvestito per comprare nuovi vestiti per l’anno successivo, cercando di esaudire anche le richieste dei cittadini. “Il primo anno c’era poca gente, poi pian piano siamo riusciti a coinvolgere sempre più persone, abbiamo ottenuto in prestito un trattore con un rimorchio, il gruppo Alpini ha allestito con noi un angolo merenda: noi offriamo le frittelle e loro vin brulé e the caldo”. In questi anni la fantasia non è mancata: dal film “Angeli e demoni”, alle olimpiadi, alla presa della Bastiglia, Egitto e antichi romani, il Brasile, la Cina. “Non è importante se il carro e i costumi saranno o meno perfetti: l’essenziale è lo stare insieme, divertirsi e lavorare alla realizzazione di tutto ciò. Anche il giorno della sfilata, sul carro mettiamo solo due o tre personaggi: quest’anno saranno Zeus e due guardie, gli altri saranno in strada, con la gente. Perché il bello del Carnevale è aggregare e condividere la gioia, divertendosi tutti assieme”.