Michela Moioli oro nello snowboard cross, Nicola Tumolero bronzo nel pattinaggio: bottino di medaglie per l’Italia olimpica

È arrivata da poco la sesta, bellissima medaglia italiana alle Olimpiadi invernali 2018, quella di Michela Moioli nello snowboard cross. Ne riparleremo Intanto ieri Nicola Tumolero ha centrato il bronzo nel pattinaggio velocità sulla distanza dei 10mila metri.Così la spedizione azzurra ha già superato  la non fortunatissima edizione di Vancouver 2010. Alla faccia dei pessimisti. All’alba di ieri è arrivata invece la quarta medaglia, ancora di bronzo, e a conquistarla è stata Federica Brignone nello slalom gigante di sci alpino.

Alla vigilia questa doveva essere la gara che ci avrebbe potuto dare il maggior numero di medaglie e al termine della prima manche i pronostici erano stati rispettati con le quattro azzurre tra le prime 9: Manuela Moelgg 1^, Federica Brignone 3^, Marta Bassino 5^ e la nostra Sofia Goggia 10^. Nella seconda manche però non è filato tutto liscio e abbiamo dovuto accontentarci di un bronzo. Federica Brignone però ci ha regalato una pagina romantica di sport quando ai microfoni versava lacrime di gioia e di amarezza come lei stessa ha confessato.

Gioia per la sua medaglia olimpica conquistata, amarezza perché avrebbe voluto condividere il podio con qualche compagna di squadra, magari con Manuela Moelgg – la più anziana e la capitana – che invece era stesa a terra dopo l’arrivo col volto scuro per il risultato deludente. Noi, abituati come siamo alle frasi fatte, asettiche, studiate e filtrate, dei calciatori rimaniamo tutte le volte spiazzati quando sentiamo le parole di atleti di altri sport, spesso considerati minori.

È soprattutto dagli atleti che vivono e lavorano in montagna che si sentono le parole più genuine, dirette, vere, qualche volta anche scomode, condite sempre da quell’accento a noi poco famigliare e dalla caratteristica “r moscia”. Sembra retorica, ma è solo una constatazione. Lo sci, ad esempio, è uno sport individuale, ma ci insegna che il supporto dei compagni, dei collaboratori e di chi lavora in quello che comunque resta un team è determinante, addirittura qualche volta prende il sopravvento rispetto ai successi personali. E poi è bello sentire la loro spontaneità, mai una polemica, mai una scusa, sempre estremamente onesti, sorridenti e anzi severi con sé stessi: la pista per loro è sempre bellissima, la neve è giusta e i materiali sono stati preparati al meglio. Se si arriva dietro è solo per demeriti propri o ampi meriti degli avversari. Bello così, lezioni di sport. Lezioni di vita.