Cristiani testimoni di gioia, non di noia. In duemila al Convegno missionario

Oltre duemila persone hanno partecipato ieri al Convegno missionario diocesano, un appuntamento sempre molto atteso sia dai ragazzi (ce n’erano ben 1400) sia dagli adulti (oltre 600) arrivati da tutta la diocesi. Una giornata di festa e di riflessione, iniziata ieri mattina con l’arrivo dei gruppi che hanno riempito di colori le vie del centro città. Il filo conduttore era proprio “Di tutti i colori…comunicare la fede nel cuore dell’umano”. Come può la fede diventare contagiosa? Quali sono oggi gli strumenti più efficaci da usare per l’evangelizzazione. Il primo, indicato dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi durante l’omelia della Messa nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna gremita di gente, è la gioia: “Un cristiano deve dare testimonianza di gioia, non di noia. Dobbiamo essere adulti cristiani che lasciano trasparire la gioia e la bellezza di credere”. Allo stesso modo, rispondendo poi alla domanda di un genitore su come trasmettere ai figli la fede cristiana ha indicato la strada della testimonianza personale: “I ragazzi ci guardano e ci chiedono se noi crediamo sul serio. La prima risposta da dare loro è credere veramente, anche nella notte e nelle tempeste della vita. Sorprendiamo i ragazzi con la nostra fede”. Nel corso della giornata si sono alternati per i ragazzi momenti di gioco, laboratori espressivi e racconto di testimonianze, e per gli adulti momenti di ascolto, dialogo e confronto nell’auditorio dell’istituto Palazzolo. L’augurio di don Giambattista Boffi, direttore del Centro missionario diocesano, è che non si trasmettano solo pensieri ma anche “la passione missionaria che si rinnova”. Padre Raffaele Manenti, missionario bergamasco del Pime, ha ripercorso nel suo intervento il valore della vocazione missionaria “per tutta la vita”. Una vocazione che coinvolge tutti i cristiani, non soltanto sacerdoti e religiosi, nel contagiare il prossimo con la scintilla della fede, con semplicità, là dove si vive. Le conclusioni sono state affidate a don Enrico Fantoni, direttore del centro missionario diocesano di Croma, che ha invitato a diffondere e a far conoscere la particolarità dello sguardo dei missionari attraverso le notizie che loro comunicano alle comunità di origine, punti di partenza per aprire una nuova prospettiva sul mondo.