Elezioni del 4 marzo, associazioni e movimenti cattolici: «Politica è fraternità, impegno per gli ultimi. Informatevi, andate a votare. Ci vogliono passione e partecipazione»

Elezioni del 4 marzo: le indicazioni di associazioni e movimenti cattolici. Associazioni e movimenti cattolici convergono sull’importanza del voto del 4 marzo e sull’incoraggiamento a una partecipazione informata e consapevole. L’Azione cattolica italiana ha inserito nel suo sito un apposito spazio che contiene materiali per l’approfondimento e il dialogo. “Questa campagna elettorale – dice il presidente Matteo Truffelli, in un video di presentazione – chiede a tutti un di più di passione e di responsabilità. Lo chiede alle forze politiche che sono chiamate a dare vita a un confronto serio e intelligente, cioè mirato a conquistare il consenso dei cittadini, non a prenderli in giro con promesse o agitando lo spauracchio di paure infondate”. Ma lo chiede soprattutto ai cittadini, “chiamati a fare tutto quello che possono per formarsi un’opinione il più possibile consapevole, quindi informata e critica. E questo – sottolinea Truffelli – vuol dire non stancarsi di leggere, vuol dire continuare ad approfondire, a confrontarsi, a dialogare, a misurarsi con la realtà delle cose”.

Se l’Agesci non ha diffuso un documento specifico in vista delle elezioni ma ribadisce l’importanza di esercitare il diritto di voto, Comunione e liberazione ha scelto di rilanciare il discorso tenuto dal Papa a Cesena il 1° ottobre 2017 – in cui Francesco parla della “buona politica” – e lo propone come “una ipotesi di lavoro, che ciascuno può verificare nell’incontro e nel dialogo con chiunque”. Il Movimento dei Focolari in Italia incoraggia “l’impegno attivo per le prossime elezioni secondo coscienza e nel segno di una fraternità autentica e radicale”. In particolare, spiega una nota, “il Movimento politico per l’unità, soggetto politico laico di cittadinanza attiva, espressione del Movimento dei Focolari” si pone “a servizio di coloro che, militanti o candidati in un partito, vorranno misurarsi nella sfida concreta di una politica di fraternità dentro le ricchezze e la complessità del nostro Paese”. “Nei limiti delle leggi elettorali vigenti – continua la nota – andrà sempre ricercato, come criterio di selezione e autenticità, il metodo delle candidature che nascono come sviluppo di un impegno che si è già manifestato all’interno di partiti e movimenti politici o come impegno civico sul territorio, coscienti che chi si candida o si impegna come militante di un partito lo fa a titolo personale come espressione della propria libertà di coscienza e non a nome del Movimento dei Focolari. Per i cattolici, poi, sono di ispirazione le parole del presidente della Cei, cardinal Gualtiero Bassetti, che invita a non prestarsi alla divisione tra quelli del sociale e quelli della vita”.

Il Movimento cristiano lavoratori, in un documento condiviso con l’associazione culturale “Esserci”, afferma che “da anni, ormai, l’unità dei cattolici in politica non esiste più e non servono rimpianti o operazioni nostalgiche. Esiste e deve esistere, invece, una unità di intenti e di criteri”. Per il Mcl occorre “anzitutto assicurare la priorità della società sullo Stato” e “promuovere e difendere i capisaldi del bene comune: la difesa della vita; la promozione della famiglia e del lavoro; la libertà di educazione; la solidarietà sociale verso ogni soggetto più debole e svantaggiato”. Il documento esprime una preferenza per l’area di centro-destra: “Non è certo la scelta perfetta e sicuramente emergono molte criticità nel suo programma, ma è realisticamente l’opzione migliore”, secondo l’opinione del Mcl e di “Esserci”.

Le Acli hanno reso disponibile sul loro sito un documento con 43 proposte concrete da porre all’attenzione delle forze politiche in vista del voto e che contribuirà ad alimentare incontri, dibattiti e confronti sul territorio. “La famiglia, l’impresa, l’associazione, il Comune, l’Europa, la persona, ogni persona: sono questi – afferma il presidente Roberto Rossini – gli ambiti su cui mettere in sicurezza il nostro Paese per sperimentare nuove forme di politica, di economia, di relazione pubblica, ripartendo dal patto fiscale, dal welfare, dall’ampliamento della formazione e dell’istruzione”. “Noi ci siamo – ha aggiunto Rossini – e continueremo a pensare la politica a partire dai più poveri, dagli ultimi, magari – per nostra storia – con
una particolare attenzione ai ‘penultimi’, a quelli che rischiano di impoverirsi. Per questo non sprecheremo il nostro tempo a dire qualcosa contro qualcuno o a vivere il rancore e il risentimento. Vogliamo pensare a quale Italia vogliamo, a quale idea di Paese abbiamo”.