«Fratellitudine»: quel legame forte che rimescola le carte e apre sguardi nuovi sul mondo

La fratellidudine è una di quelle cose che ti capitano senza che tu le cerchi, ti avvolgono, ti trascinano, ti restano incollate a vita. Sì, fratellitudine. Non trovo un termine migliore per spiegarla. Quella cosa alla quale mamma e papà ti iniziano un bel giorno, al mattino, proprio appena sveglia, con un rito tutto loro. “Ehi piccola, abbiamo una bella notizia. Arriverà un fratellino”.

Cooooosa?! Il protocollo prevede che tu risponda “che bello”, ma al momento non ne sei così sicura. No, perché, sinceramente, i contro sembrano più numerosi dei pro. Genitori e giocattoli da condividere, notti in bianco, spazi che si restringono. E chi l’ha detto che quel cosino pronto a venire al mondo sarà pure simpatico? Insomma, la notizia non è da poco e quanto meno dovrebbero lasciartela digerire.

Invece no, l’intera famiglia si mobilita, tutti son felici, fervono i preparativi, si parla solo di lui. Che certo, fa proprio una bella vita, se ne sta in pancia e quando tira un calcio viene pure osannato. Tu invece, che sei intelligente, intuisci subito che occorre correre ai ripari. Salvare le Barbie, quantomeno.

Cavoli, pure maschio sarà. Così non riuscirete nemmeno a giocare insieme, lui vorrà le macchinine, non capirà nulla delle tue bambole, punterà a staccare loro la testa o a farle volare. Sarà testardo e stupido, non ti ascolterà, non vorrà vedere i cartoni animati che piacciono a te, non si farà truccare.  Ma no, non puoi farti vedere triste. Magari giusto qualche muso ogni tanto glielo piazzi a mamma e papà, ma nulla più, tanto nessuno ti capisce.

“Tesoro, ammettilo, sei preoccupata”. Ecco, la nonna. La nonna è quella che ti legge dentro. “Hai ragione piccola mia”. Hai ragione. Due parole che finalmente ti fanno buttar fuori tutto. Anche qualche lacrima. “Anch’io ero preoccupata, quando mi hanno detto che sarebbe arrivata una sorellina. Ero anche molto arrabbiata, con tutti”. “E allora cosa hai fatto, nonna?!”. “Niente, ho aspettato”.

Così anche tu aspetti. Il fratellino arriva, lo guardi. E’ brutto. Lo abbracci. E niente, la fratellitudine è già in atto. Trasforma tutto, il bene e il male, l’odio e l’amore. Mescola ogni cosa, rimette in gioco le carte, apre sguardi nuovi sul mondo. Il tempo passa, vola. Un bel giorno, mentre accompagni tuo fratello all’università in macchina, parcheggi, ti fermi, lo guardi fisso negli occhi. “Te l’ho mai detto che appena nato eri proprio brutto?!”. Scoppiate a ridere. E pensi che tuo fratello sia la cosa più bella che ti è mai capitata.