«Loro 2»: lo smarrimento dell’italia degli anni 2000 secondo Paolo Sorrentino

Dopo “Loro 1”, nelle sale il 25 aprile, arriva questa settimana “Loro 2”, il capitolo conclusivo della fotografia politico-sociale dell’Italia a opera di Paolo Sorrentino. Il regista pur dichiarando che non si tratta di un biopic su Silvio Berlusconi, di fatto utilizza le sue vicende politiche come filo rosso della narrazione, allargando comunque il campo al cambiamento del nostro Paese avvenuto tra il 2006 e il 2010. “Loro 2” utilizza uno sguardo molto profondo nel raccontare gli avvenimenti di cronaca e politica, mettendo in primo piano le grandi difficoltà caratteriali dei personaggi, lo smarrimento e la tristezza delle loro azioni. Sorrentino conferma originalità e talento, al servizio di una storia difficile e piena di insidie narrative.

Negli ultimi anni il cinema europeo ha declinato il tema dell’integrazione non solamente con approcci realistici o drammatici ma anche attraverso toni ironico-brillanti; basta ricordare “Non sposate le mie figlie” (2014) o “Due sotto il burka” (2017). Su questo filone si inserisce “Benvenuto in Germania!” di Simon Verhoeven: nella cornice della Germania odierna, assistiamo alle (dis)avventure di una coppia borghese che decide di ospitare un immigrato tra paure e pregiudizi. Il tema centrale è interessante, affrontato con umorismo frizzante anche se esposto ad alcune scivolate poco convincenti.

La grande arte torna al cinema. Dopo Caravaggio ecco “Cézanne. Ritratti di una vita”, documentario di Phil Grabsky che ripercorre la vita straordinaria del pittore francese che ha superato i canoni dell’impressionismo.

Per gli amanti del genere “Senti chi parla”, esce nelle sale la variante canina con “Show dogs – Entriamo in scena” di Raja Gosnell, una storia di cani investigatori. Doppiatori della versione italiana: Giampaolo Morelli, Marco Bocci, Claudio Amendola e Barbara D’Urso.

Premio “Orizzonti” per la miglior regia alla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia 2017 “Il dubbio. Un caso di coscienza” di Vahid Jalilvand, proposta del cinema iraniano contemporaneo. Si tratta di un thriller psicologico che prende le mosse da un incidente stradale involontario, giocato tra responsabilità, colpe e silenzi.

Per concludere, il comico Frank Matano torna al cinema con una commedia dell’esordiente Matteo Martinez, “Tonno spiaggiato”: film in cui la carica umoristica dell’attore non è ben sorretta dall’impianto narrativo, che a dire il vero appare confuso e, a tratti, forzato. Una comicità superficiale che deraglia verso il grottesco.

(*) Commissione film Cei (*)