Migliaia di persone a Bergamo per accogliere Papa Giovanni: un abbraccio pieno di emozioni

Emozioni, gioia e commozione: basterebbero queste tre parole per riassumere l’accoglienza a Papa Giovanni avvenuta ieri in piazza Vittorio Veneto. Parole che sono state il filo rosso dei vari discorsi delle autorità, ma che si possono leggere chiaramente sul volto delle migliaia di persone accorse per abbracciare San Giovanni XXIII. La folla in attesa non è solo un numero, ma ciascun di loro è emotivamente coinvolto nell’arrivo dell’urna. Il legame del popolo bergamasco con Angelo Roncalli è noto, ma le storie che lo tessono sono affascinanti come lo è la storia di Giovanna, chiamata così proprio in onore del papa. “Mentre nascevo Papa Giovanni veniva eletto e mia mamma mi raccontò che le infermiere si presero una piccola pausa per vedere il neo papa affacciarsi al terrazzo per dare il suo saluto ai fedeli in piazza San Pietro. Fu un momento che toccò profondamente il cuore di mia madre tanto da scegliere di chiamarmi Giovanna”.
Nell’attesa a qualcuno scappa qualche lacrima e, all’arrivo dell’urna, la città di Bergamo si lascia andare a un applauso che sembra dire “Bentornato a casa Papa Giovanni”.
Il primo a prendere parola è il Vescovo Francesco Beschi che ringrazia le autorità per la disponibilità mostrata per l’occasione. “Con gioia e commozione – continua il vescovo – ho accompagnato San Giovanni XXIII qui a Bergamo. A cinquantacinque anni dalla sua morte torna nella sua terra natia. Un ringraziamento va a Papa Francesco per il dono di questa peregrinatio. Il Santo Padre ha manifestato molte attenzioni per la città di Bergamo e per la figura di Papa Giovanni e ne siamo davvero grati. È stata un’attesa ricca di sentimenti che oggi è un avvenire di ricordi. Voi qui presenti siete una testimonianza d’amore e l’espressione del legame profondissimo che il papa ha con la sua terra, la sua città e la sua diocesi. La presenza di Papa Giovanni sia per tutti voi e per il popolo bergamasco una benedizione”.
L’intervento di Elisabetta Margiacchi, perfetto di Bergamo, sottolinea il valore universale del messaggio di San Giovanni XXIII. “Papa Giovanni continua ad unire le genti grazie allo spirito. È una figura importante per tutti dati i suoi insegnamenti intrisi di pace, bontà e umanità.”
Un emozionato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, evidenza come questa sia una giornata di festa per tutti. “Papa Giovanni è stato in grado di toccare il cuore di tutti, fedeli e non credenti, e credo che sia contento dell’accoglienza che ha ricevuto oggi. Ringrazio la diocesi per l’opportunità della peregrinatio e concludo con le parole di Giorgio La Pira che definì Papa Giovanni come ‘un uomo che cambierà il mondo e la Chiesa’ e aveva ragione”.
Prima che l’urna possa ripartire, il Vescovo Francesco benedice la folla richiamando la carezza del pontefice: “Con l’accoglienza di oggi abbiamo restituito la carezza al Papa e spero che con la benedizione vi possa giungere ancora una volta”. L’urna di papa Giovanni, poi, riprende il suo cammino verso il carcere e piazza Vittorio Veneto regala un altro applauso al Santo Padre. Qualcuno urla anche “Viva il Papa!” a sottolineare ancora una volta l’emozione provata dall’intera città, un emozione che secondo Suor Severina è ben tangibile. “Che bel momento e che gioia – racconta suor Severina – è stato un piacere essere qui e sentire tutta l’emozione dei presenti. Sono sentimenti belli da vivere e si sente quanto Bergamo voglia bene al suo caro Papa Giovanni. Il papa ha sempre detto, da vivo o da morto, tornerò a Bergamo e ci è riuscito”.
Colta dall’emozione è anche Paola, una mamma che nei momenti più bui si è affidata proprio a Papa Giovanni. “È stato molto emozionante rivederlo qui. Due anni fa ho subito una serie di operazioni molto complesse e se oggi sono qui lo devo a lui. Ho pregato affidando la mia vita a Papa Giovanni e oggi sto bene, gli sarò sempre riconoscente”.
Piazza Vittorio Veneto si svuota lentamente, quasi in difficoltà dopo il saluto all’urna di San Giovanni XXIII. Qualcuno si ferma qualche istante in più per non lasciar fuggire il momento come se nulla fosse, sintomo di una peregrinatio che tocca il cuore di tutto il popolo bergamasco e di un abbraccio che vorrebbe prolungarsi all’infinto.