Vitoria, una cattedrale gotica da romanzo racconta la bellezza della fragilità

C’era una volta una chiesa arroccata sulle mura della città fortificata di Vitoria, ora capitale dei Paesi Baschi, in Spagna. Fu costruita dopo un grande incendio e nella seconda metà del XIII secolo, mentre tutt’intorno il centro cresceva e si espandeva, e alla fine, nel XV secolo, divenne una grande cattedrale gotica, con l’aspetto maestoso che tuttora conserva. Le sue fondamenta, però, non erano fatte per sostenere il peso delle volte altissime e di quei magnifici archi di pietra. Così l’edificio ha subito in modo più forte l’impatto del tempo e dei movimenti del terreno, oscillando, piegandosi, mostrando crepe e ferite profonde. Da molti anni, fin dal 2000, ormai, è in restauro ma – con una scelta originale e interessante – è sempre rimasta “aperta per lavori”. Per entrare i visitatori sono dotati di casco e nei primi anni venivano condotti su passerelle e impalcature (ora non ci sono più, restano nei filmati e nelle fotografie visibili durante la visita). L’antica cattedrale si può percorrere interamente, dalle fondamenta – dove sono stati mantenuti anche alcuni scheletri a testimonianza delle sepolture più antiche – fino ai passaggi interni, alle scale e agli angusti corridoi segreti che conducono sul campanile, per contemplare la città dall’alto. E’ un percorso così affascinante da ispirare a Ken Follet l’ambientazione del romanzo “Mondo senza fine”, il seguito de “I pilastri della terra”, in cui protagonisti sono proprio gli abili costruttori delle cattedrali: per completarle ci volevano moltissimi anni, si cimentavano in questo compito difficile e rischioso diverse generazioni di progettisti e artigiani. I lavori di restauro della cattedrale di Vitoria hanno ottenuto il Premio Speciale Europa Nostra concesso dall’Unione Europea in materia di conservazione del patrimonio culturale. Il deambulatorio e il portico ospitano finissime sculture della Madonna e del Giudizio Universale, e grazie a un’installazione artistica di videomapping si possono ammirare ascoltando i racconti dei restauratori e con la proiezione dei colori originali. La cattedrale oggi è diventata un museo che parla d’arte, cultura e fede, unendo diversi sguardi e prospettive. Con le sue crepe e i suoi archi deformati continua a raccontare la bellezza della fragilità. Per visitarla si può partecipare alle visite guidate prenotabili direttamente dal sito www.catedralvitoria.eus (anche in lingua italiana). La città spagnola di Vitoria Gasteiz si può raggiungere dall’aeroporto di Orio con volo Ryanair (un’ora e mezza circa) in programma due volte a settimana (giovedì e domenica) Informazioni e contatti anche su www.spain.info.