Il vescovo Francesco ai preti novelli: “Nessuno sia escluso dal vostro cuore”

«Nessuno sia escluso dal vostro cuore ora che siete sacerdoti. Come Papa Giovanni, contate le pecore una a una facendola sentire unica ai vostri occhi. Siete consacrati e inseriti non in una casta, in una corporazione, ma in una comunità presbiterale che testimonia il Signore». Sono le parole del vescovo Francesco Beschi ai tre sacerdoti novelli, che sabato pomeriggio 26 maggio, durante una solenne Concelebrazione eucaristica in Cattedrale, sono stati ordinati sacerdoti. Anche se il loro numero era esiguo per le tradizioni religiose della nostra diocesi, le ordinazioni sacerdotali sono sempre un evento di grande gioia e speranza per la Chiesa. Questi i loro nomi: don Luca Conti di Gazzaniga, don Gabriele Mazzoleni di Cisano Bergamasco e don Manuel Valentini di Nembro. Il rito delle ordinazioni è stato contrassegnato da momenti molto intensi. I primi due sono stati la presentazione e l’elezione. Don Gustavo Bergamelli, rettore del Seminario, ha chiamato per nome gli ordinandi, i quali hanno risposto «Eccomi!», segno della disponibilità ad accogliere il dono del sacerdozio.
«Siete ordinati presbiteri nella solennità della SS. Trinità — ha esordito il vescovo nell’omelia — e ricevete il mandato di annunciare a tutti il Vangelo in modo unico quest’anno per la presenza fra noi delle reliquie del Santo Papa Giovanni. La sua santità è sostenuta anche dal grandissimo evento del Concilio ispirato da Dio, evento profetico difficile da immaginare allora nella Chiesa cattolica. Dal Concilio emerge la figura del sacerdote che vi consegno nel nome di papa Giovanni, cioè la forma comunitaria dell’essere sacerdote: siete consacrati e inseriti non in una casta o in una corporazione o separazione, ma in una comunità presbiterale che testimonia il Signore».
Il vescovo ha ricordato due altri forti impegni per i sacerdoti. «Noi stiamo proponendoci un servizio di fraternità sacerdotale più forte rispetto a quello vissuto fino a oggi. Vi prego, consideratelo una consegna, insieme a un’altra: curiamo i rapporti tra le diverse generazioni di preti. Papa Giovanni disse che tutti i sacerdoti, i più anziani, i più giovani o della stessa età, avevano impresso in lui tanti segni positivi. Come per Papa Giovanni, sia per voi significativa la figura del buon pastore. La vostra giovane età non impedisca di crescere a servizio del popolo di Dio, perché il buon pastore non è padrone ma servitore dei fratelli. Nessuno sia escluso dal vostro cuore ora che siete sacerdoti. Come Papa Giovanni contate le pecore una a una facendo sentire ogni pecora unica ai vostri occhi». Infine il richiamo del vescovo sulla santificazione personale. «Come sacerdoti iniziate un cammino più forte verso la santificazione personale. Tutti sono chiamati alla santità. ma soprattutto i sacerdoti. L’ideale della santità nella vita e nell’apostolato diviene forza di attrazione per i giovani. Siate come Papa Giovanni che vi consegna queste parole: “Io sono qui e dono tutto me stesso”».
Dopo l’omelia, gli ordinandi si sono disposti nuovamente davanti al vescovo per le interrogazioni sugli impegni a cui sono chiamati: volontà di esercitare per sempre il ministero sacerdotale, predicare la Parola di Dio, insegnare la fede cattolica, celebrare i Sacramenti, pregare assiduamente, consacrare la vita per la salvezza degli uomini. Ogni ordinando si è avvicinato al vescovo, promettendo «filiale rispetto e obbedienza» a lui e ai successori. È seguito un altro momento intenso. Gli ordinandi si prostreranno a terra, mentre l’assemblea ha intonato le sempre suggestive Litanie dei Santi, segno della convocazione in preghiera della Chiesa di ogni tempo. Successivamente, il vescovo ha imposto le mani sul loro capo, segno della trasmissione dello Spirito, e poi ha recitato la preghiera di ordinazione. Da questo momento sono sacerdoti per sempre. Il gesto è stato ripetuto dai sacerdoti concelebranti. I passi successivi sono stati la vestizione degli abiti sacerdotali e l’unzione delle mani con il sacro Crisma. Il vescovo ha poi messo il calice con il vino e la patena con il pane nelle mani degli ordinati, segno della centralità dell’Eucaristia nella vita di ogni presbitero. Domenica 27 maggio la prima Messa nelle parrocchie di origine.

(Foto di Gianvittorio Frau)