Dopo la peregrinatio: l’urna con le spoglie mortali di San Giovanni XXIII è tornata nella basilica di San Pietro

Venerdì scorso, 15 giugno, è stata ricollocata l’urna contenente le spoglie mortali di San Giovanni XXIII sotto l’Altare di San Girolamo nella basilica di San Pietro, dopo la “peregrinatio” nella diocesi di Bergamo, sua terra d’origine, che si è svolta dal 24 maggio al 10 giugno. A darne notizia è oggi la Fabbrica di San Pietro in Vaticano. I fedeli potranno così tornare a venerare le spoglie del santo nel suo luogo abituale. Alla “peregrinatio” hanno partecipato, a Bergamo e Sotto il Monte, paese natale di San Giovanni, circa 200mila persone.

“La nostra gente ha sempre avuto, e continua ad avere, con Papa Giovanni un rapporto profondo”. Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, ha spiegato così – in un’intervista al Sir – il successo della “Peregrinatio” dell’urna con le spoglie mortali di San Giovanni XXIII verso la terra bergamasca appena terminato. La familiarità con “il Papa buono” deriva dalla consapevolezza di aver ricevuto tra di noi un dono che è da tutti ritenuto un patrimonio prezioso: la sua fede, la sua famiglia, i valori contadini, la sua attività di parroco hanno lasciato un segno indelebile nella vita e nei ricordi di tutti. È qui, in questi luoghi, che si ritrovano le ragioni profonde che hanno ispirato la testimonianza di Angelo Maria Roncalli”. “Le persone che sono venute qui a venerarne le spoglie mortali – spiega il presule – lo hanno fatto per rendere omaggio ad un Papa che è stato capace di parlare all’umanità. Noi tutti lo chiamiamo ‘il Papa buono’: credo che le ragioni profonde della sua bontà vadano anzitutto ricercate nella capacità di interloquire con la persona nella sua singolarità, con la Chiesa e con ogni uomo e donna di buona volontà. In Papa Giovanni la bontà si rivelava, anzitutto, nella dote di far emergere il bene in ogni persona”. Papa Giovanni, per Beschi, “era fortemente legato a Bergamo e a Sotto il Monte, ma nello stesso tempo è stato un uomo che non soltanto con il Concilio, ma in tutta la sua vita ha continuamente aperto porte nuove, a volte anche sconvolgenti per la storia di allora”. Papa Francesco, all’Angelus che ha coinciso con la fine della peregrinatio, ha offerto l’augurio che “La peregrinatio in terra bergamasca delle spoglie di questo Pontefice, tanto amato dal popolo, possa suscitare in tutti generosi propositi di bene”.

Foto Vatican media/Sir