San Paolo d’Argon: l’abbazia, antico luogo di accoglienza, ospita Incontracre

La scorsa settimana, insieme a molti CRE parrocchiali, ha preso avvio anche la terza edizione di InConTra CRE, attività promossa da Caritas Diocesana Bergamasca, Centro Missionario Diocesano, Ufficio per la Pastorale Migranti, Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva, per introdurre bambini e ragazzi al tema dell’intercultura e dell’incontro tra i popoli.
Come ogni anno, InConTra CRE si svolgerà in linea con il tema diocesano del CRE per un periodo di quattro settimane. Questa volta, però, dal Patronato San Vincenzo le attività si sono spostate, e ad accoglierle è stata l’abbazia benedettina di San Paolo d’Argon. “La scelta del luogo non è stata casuale – spiega Dalila Raccagni, coordinatrice delle attività – dal momento che si è voluto valorizzare uno spazio simbolo, in epoche passate, dell’accoglienza e dell’incontro con l’altro, all’interno di un clima di armonia e di pace, scandito dall’alternanza di preghiera e lavoro”.
Questa terza edizione vede all’opera un gruppo di undici animatrici, coordinate, appunto, da Dalila, dottoranda in pedagogia, che esprime un parare tutto positivo rispetto al bilancio di questi primi tre anni: “Il bilancio è sicuramente positivo: l’idea iniziale era quella di lanciare un progetto pilota, che è, però, stato accolto con entusiasmo dagli oratori, consci e consapevoli di come l’intercultura sia oggi più che mai un tema presente e rilevante nelle realtà oratoriali”.
Le attivazioni proposte ai ragazzi sono otto e ognuna di esse ripropone un’attività originariamente svolta nei monasteri, seguendo quattro filoni tematici: l’arte, l’artigianato, il commercio e la scienza. In questo modo, i partecipanti, durante tutta la giornata, hanno l’occasione di esplorare e conoscere il monastero e la sua vita passata attraverso la biblioteca, la cucina, la farmacia, la falegnameria, il laboratorio, la sala dell’arte, la sala del capitolo e lo scriptorium.
Le attività sono state pensate da un’equipe educativa eterogenea per dei beneficiari altrettanto eterogenei e proprio la duttilità di InConTra CRE sembra rappresentare il principale punto di forza. “Un’altra caratteristica propria e tutta positiva dell’InConTra CRE – aggiunge Federica, una delle educatrici – è la creatività insita nel progetto stesso, intensa sia come il bello dell’intessere relazioni sia come il mettersi in gioco continuamente e ogni volta con persone nuove”. Secondo Gaia, la più giovane delle animatrici, invece, “sono la bellezza del luogo e l’armonia dello stesso e dell’equipe a rendere l’esperienza unica”.
Il sogno di InConTra CRE è quello di continuare a mettersi all’opera anche nei prossimi anni in quanto simbolo della cooperazione tra uffici diocesani e della risposta concreta ed efficace di sensibilizzazione dei più giovani all’incontro e all’accoglienza dell’altro, all’interno di una progettualità pedagogica.