I giovani pellegrini attraverso l’Italia come un’onda. Trecento bergamaschi in cammino per incontrare Papa Francesco

I giovani pellegrini di 200 diocesi di tutta Italia nei prossimi giorni attraverseranno l’Italia come un’onda lenta e costante, al ritmo cadenzato dei loro passi. Saranno oltre 60 mila a mettersi in cammino verso Roma per rispondere alla chiamata di Papa Francesco e partecipare all’incontro “Siamo qui” l’11 e il 12 agosto. Attraverseranno le strade della Penisola lentamente, prendendosi il tempo di osservare, di ascoltare e di pregare, seguendo le orme dei santi, lasciando una lunga traccia di sorrisi, parole e incontri. In trecento partiranno dalla diocesi di Bergamo, in compagnia del vescovo Francesco Beschi. Nel weekend dell’incontro a Roma diventeranno 500.
“I giovani bergamaschi – spiega don Emanuele Poletti, direttore dell’Ufficio per la pastorale dell’età evolutiva – negli ultimi anni hanno partecipato a diversi pellegrinaggi: sul cammino di Santiago di Compostela, da Assisi a Roma, e in programma, presto, ce n’è uno a Gerusalemme. Questo però è un appuntamento speciale, perché si inserisce nel percorso di preparazione verso il Sinodo dei giovani che si svolgerà ad ottobre. E sarà particolarmente intenso anche perché non saremo soli, sulla strada ci saranno i ragazzi di 200 diocesi di tutta Italia che cammineranno nello stesso momento, facendoci sentire anche concretamente che siamo parte di una Chiesa più grande, dal respiro universale”.
L’itinerario seguito dai giovani bergamaschi si snoderà da Ortona a Roma, con un percorso a piedi di circa 130 chilometri: “Non è un impegno da poco, perciò siamo davvero contenti di partire in trecento: camminare in molti rende l’esperienza del pellegrinaggio unica e indimenticabile”.
A fare da guida lungo la strada ci saranno le figure di alcuni santi, primo fra tutti San Tommaso: “E’ uno dei discepoli che ai tempi di Gesù dev’essere stato giovane come i nostri pellegrini, segnato – come accade anche a loro – da dubbi e domande sulla fede; sperimentava su di sé la fatica di credere, ma poi riusciva a superarla. Per questo possiamo sentirlo ancora più vicino camminando nei luoghi che custodiscono le sue reliquie. La giovinezza è un’età di maturazione, durante la quale capita di fare riflessioni serie, mai scontate, sui temi della fede. Anche questa è un’occasione per sentire la Chiesa come una guida forte, che accompagna e fa sentire meno soli”.
Lungo la strada i giovani bergamaschi incontreranno anche altri santi: “Passeremo da Subiaco dove c’è un monastero dedicato a San Benedetto. Il percorso, poi, è lo stesso seguito da santa Brigida di Svezia. Sono entrambi patroni d’Europa, ed è particolarmente  importante seguire le loro tracce in un momento difficile e cupo per il nostro Continente, in cui alcuni valori fondamentali sembrano smarriti. Ci fa sentire l’importanza di custodire e coltivare un respiro più ampio, che superi i confini della nostra realtà quotidiana”.
Faranno parte integrante del gruppo anche venti alpini, che si occuperanno di tutti gli aspetti logistici, più una squadra di venti giovani dell’Upee, incaricata di predisporre l’accoglienza dei pellegrini lungo le diverse tappe del percorso.
Avrà un ruolo importante anche la colonna sonora: ad accompagnare i momenti di preghiera ci sarà infatti una speciale “Messa della gioia” scritta su misura per raccontare la bellezza e la gioia della fede attraverso la musica, con un linguaggio vicino ai giovani, con i testi di Valerio Ciprì ispirati all’enciclica Evangelii Gaudium di Papa Francesco e la musica di Valerio Baggio, che seguirà il pellegrinaggio e la eseguirà dal vivo.
La scelta di procedere lentamente, a piedi, ha un suo fascino particolare: “Camminare – conclude don Emanuele – è una sfida, anche dal punto di vista fisico, specialmente oggi, perché non siamo più abituati a farlo. Auspichiamo che diventi anche un itinerario spirituale, e che Tommaso partendo incredulo lungo la strada possa diventare credente”.