Il primo CRE da animatrice. Francesca racconta

Francesca, animatrice del CRE di Grumello

Da animati a animatori

Un passaggio importante, a livello educativo, per i nostri adolescenti, è il primo anno da animatori del CRE. È un salto forte, perché si passa da essere utenti di un’esperienza all’esserne protagonisti, in quanto si diventa i promotori stessi delle attività. Cambia la responsabilità: non si è più i bambini/ragazzi che vanno animati, ma si diventa animatori, ossia i primi che determinano, con il loro mettersi in gioco o meno, l’andamento positivo o negativo della proposta estiva dell’Oratorio. Gli occhi della comunità, in quelle settimane infuocate non solo per il caldo, ma anche e soprattutto per l’intensità richiesta dall’impegno assunto, sono puntati non solo sul don, che risponde di tutto ciò che accade in prima persona, e nemmeno solo su coordinatori, responsabili e volontari, ma in gran parte proprio sugli adolescenti che più di ogni altro saranno a stretto contatto con i ragazzi loro affidati. Sono loro insieme ai ragazzi durante giochi e attività, sono loro che li seguono nelle uscite presso le piscine o altri enti, sono ancora loro che chiamano il silenzio quando parla un responsabile o il don fa la preghiera. Anche le piccole cose, che poi piccole non sono, quali il ricordare la crema solare ai bambini, sono compito loro. Tutto questo si può riassumere così: per alcune settimane, i nostri adolescenti diventano educatori. Passaggio tutt’altro che facile! Questo perché occorre innanzitutto mettere in gioco il proprio livello di educazione, secondo il semplice principio che “non posso portare gli altri dove io non sono stato”; pertanto, se voglio educare, devo essere educato innanzitutto io. In secondo luogo, si pone la difficoltà legata al ruolo obbligatoriamente asimmetrico che lega l’educatore all’educando: un educatore (come un genitore, del resto) che si ponga come amico dei ragazzi che gli sono affidati è ben presto destinato a non essere ascoltato, perché non più riconosciuto nel suo ruolo educativo. Per comprendere come si vive questo passaggio, ho chiesto aiuto a Francesca. Francesca ha frequentato il primo anno di liceo presso l’istituto “Secco Suardo” di Bergamo, ha vissuto quest’anno il primo CRE da animatrice e si è aggiudicata subito l’ “Animatoscar” per il miglior animatore delle elementari: questo premio le è stato assegnato per la passione che ha dimostrato nei confronti dei bambini, la sua pazienza e la sua bravura nel costruire rapporti educativi buoni con gli altri animatori e con tutti i suoi bambini, che la cercavano con insistenza e hanno mostrato di ricambiare con tanto affetto al suo ammirevole impegno. La ringrazio di cuore per la piccola e intensa testimonianza che ci regala.

L’esperienza di Francesca 

Ed eccomi qui con la maglietta da animatrice e statuetta (dell’ “Animatoscar”) in mano… Non avrei mai pensato di essere premiata. Ho sempre sognato, fin dalla prima elementare, di diventare un’animatrice del CRE.

Questo primo anno è stato molto intenso e per alcuni versi impegnativo perché avere a che fare con dei bambini così piccoli non è sempre facile: a volte mi sono sentita per loro un po’ una “mamma” quando, per esempio, li convincevo a mangiare, oppure quando li coccolavo perché si erano fatti male; a volte, invece, quando si confidavano o quando cantavamo, urlavamo, ridevamo e vincevamo le sfide insieme, mi sono sentita per loro una “sorella maggiore”.

Alla sera tornavo a casa stanca, ma ripensando a questi scatenati bambini avevo sempre qualcosa da raccontare alla mia famiglia che mi ascoltava divertita. Ho scoperto di essere capace di ascoltare i bambini che mi sono stati affidati. Spero di aver dato loro tanto quanto loro hanno dato a me.
Non scorderò mai le loro lacrime e i loro teneri abbracci, che mi hanno commosso nell’ultima serata del CRE .