Feel Better: una app per aiutare gli adolescenti malati di tumore

Quanto può essere difficile per un adolescente affrontare un tumore? In un periodo in cui il corpo cambia e l’identità si forma, la malattia fa crollare il terreno sotto i piedi. L’associazione Noi per Voi Onlus di Firenze ha creato per questo un’applicazione originale e divertente che si chiama Feel Better. Il progetto è stato realizzato grazie al crowdfunding e con il sostegno di Ente Cassa di Risparmio. L’app Feel Better è nata proprio per i pazienti più giovani, costretti ad affrontare situazioni nuove e dolorose: gli esami, i ricoveri ospedalieri, le terapie, le conseguente sconvolgenti che hanno sul corpo e sulla vita sociale, proprio in un periodo di crescita e di grandi trasformazioni già di per sé difficile. Ha l’obiettivo di offrire loro strumenti per affrontare la quotidianità con maggiore fiducia e consapevolezza. Contiene informazioni utili ad adottare uno stile di vita sano (a partire dall’alimentazione e dallo sport), consigli per la gestione delle emozioni, la possibilità di  confrontarsi con i coetanei che si trovano a vivere la loro stessa esperienza. Aiuta anche a mantenere i contatti con la propria realtà: un’impresa non facile.

L’applicazione si può scaricare gratuitamente dal sito www.noipervoi.org e dagli store Android e IOS. E’ stata sviluppata dal team di OpenLab, formato da Pietro Polsinelli e Pino Panzarella. E’ strutturata come un gioco di esplorazione, per offrire ai ragazzi la possibilità di interagire e di cercare in modo attivo le informazioni utili ad affrontare la malattia giorno per giorno. Avere più elementi permette di controllare meglio la paura e la preoccupazione. Si parla di alimentazione, aspetto fisico, sport, scuola, i rapporti con gli altri e salute. Il linguaggio usato è adatto ai giovani lettori, la struttura è semplice, l’uso non richiede grandi abilità tecniche. Oltre alle informazioni contenute nell’applicazione gli utenti possono contare anche sul supporto on line della psicologa di Noi per Voi Irene Castellani e dell’equipe medica del reparto di Oncoematologia dell’Ospedale Meyer.