Il Papa in Estonia: «Non avete conquistato la vostra libertà per finire schiavi del consumo e dell’individualismo»

“Quando diciamo che siamo cristiani, quando abbracciamo uno stile di vita, lo facciamo senza pressioni, senza che questo sia uno scambio in cui noi facciamo qualcosa se Dio fa qualcosa. Ma, soprattutto, sappiamo che la proposta di Dio non ci toglie nulla, al contrario, porta alla pienezza, potenzia tutte le aspirazioni dell’uomo”. Nella messa con cui si congeda dall’Estonia, dalla Piazza della Libertà di Tallinn, il Papa è tornato a declinare una parola – libertà – che è stata il “filo rosso” del suo viaggio apostolico, fin dalla prima tappa in Lituania. “Alcuni si considerano liberi quando vivono senza Dio o separati da Lui”, la prima ipotesi vagliata da Francesco: “Non si accorgono che in questo modo viaggiano attraverso questa vita come orfani, senza una casa dove tornare. Cessano di essere pellegrini e si trasformano in erranti, che ruotano sempre intorno a sé stessi senza arrivare da nessuna parte”. “Spetta a noi, come al popolo uscito dall’Egitto, ascoltare e cercare”, la consegna. “A volte alcuni pensano che la forza di un popolo si misuri oggi da altri parametri”, l’obiezione raccolta dal Papa: “C’è chi parla con un tono più alto, così che parlando sembra più sicuro – senza cedimenti o esitazioni –; c’è chi, alle urla, aggiunge minacce di armi, spiegamento di truppe, strategie… Questo è colui che sembra più forte”. “Questo però non è cercare la volontà di Dio, ma un accumulare per imporsi sulla base dell’avere”, il monito: “Questo atteggiamento nasconde in sé un rifiuto dell’etica e, con essa, di Dio. Perché l’etica ci mette in relazione con un Dio che si aspetta da noi una risposta libera e impegnata verso gli altri e verso il nostro ambiente, una risposta che è al di fuori delle categorie del mercato”. “Voi non avete conquistato la vostra libertà per finire schiavi del consumo, dell’individualismo o della sete di potere o di dominio”, ha detto Francesco: “Dio conosce i nostri bisogni, quelli che spesso nascondiamo dietro il desiderio di possedere; anche le nostre insicurezze superate grazie al potere. Quella sete, che abita in ogni cuore umano, Gesù ci incoraggia a superarla nell’incontro con Lui. È Lui che può saziarci, colmarci con la pienezza della fecondità della sua acqua, della sua purezza, della sua forza travolgente. La fede è anche rendersi conto che Egli è vivo e ci ama; che non ci abbandona e, perciò, è capace di intervenire misteriosamente nella nostra storia; Egli trae il bene dal male con la sua potenza e la sua infinita creatività”.

Foto Vatican Media – Sir