Salta la partita per donare il sangue ad un malato. Thy, di professione calciatore e uomo

Il calciatore del VVV-Venlo, Lennart Thy

Tra i riconoscimenti assegnati dal presidente della Fifa Gianni Infantino, lunedì scorso al Royal Festival Hall di Londra, il Premio Fair Play è probabilmente il meno blasonato e ambito. Tuttavia, la storia che ci sta dietro merita davvero una menzione particolare.

Il protagonista è il tedesco Lennart Thy, autore nel marzo scorso di un nobile gesto di generosità. L’allora giocatore del VVV-Venlo, infatti, non partecipò all’importante gara di campionato contro il PSV Eindhoven, così da poter effettuare una donazione di midollo osseo a favore di un leucemico. Una singolare testimonianza di amore per il prossimo, che affonda le sue radici nel lontano 2011, quando il diciannovenne Thy, all’epoca al Werder Brema,  inserì il suo nome nelle liste dei donatori, dopo aver scoperto che il suo DNA sarebbe stato in grado di aiutare pazienti affetti da leucemia. Ben sette anni dopo, ecco la sua disponibilità prendere forma concreta. Di fronte alla possibilità di aiutare un leucemico in gravi condizioni, Lennart non ci pensa due volte.

Spiega le sue intenzioni alla propria società che, commossa dalla generosità del giocatore, ne asseconda la nobile iniziativa, consentendogli di non prendere parte agli allenamenti settimanali e, sopratutto, all’ostica trasferta di  Eindhoven. Per la cronaca, il VVV-Venlo verrà battuto 3-0 dal PSV, ma non importa.

L’applauso dell’intero stadio all’assente Thy, simbolicamente nominato migliore in campo, e le magliette, indossate da entrambe le formazioni nel pre-partita, con l’invito a donare cellule staminali sono la prova che Lennart la sua partita l’ha vinta. La gara della solidarietà.

E allora grazie Thy. Grazie per averci dimostrato che, in un calcio sempre più drogato da esorbitanti valori di mercato, c’è ancora spazio per un po’ di sana umanità.