Apre l’Accademia dell’integrazione a Bergamo: “Un progetto che porta dignità e speranza”

Un progetto iniziato a fine settembre che vuole continuare a crescere: così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori presenta l’Accademia dell’Integrazione. In un’Italia in cui gli sbarchi diminuiscono, ma i migranti da gestire restano, l’iniziativa promossa dal comune di Bergamo, la cooperativa Ruah, la Caritas diocesana e Confindustria, punta a integrare coloro che nella penisola italica hanno immaginato di trovare un futuro migliore.
I migranti che hanno deciso di aderire in maniera volontaria a questa iniziativa sono trenta e sono stati selezionati prima tramite l’analisi del proprio curriculum poi sottoposti a incontro svoltosi singolarmente e infine chiamati a esprimere la propria volontà attraverso un secondo colloquio con un responsabile del comune di Bergamo. Finita la scrematura iniziale, l’Accademia dell’Integrazione ha aperto i battenti lunedì 24 settembre. Da allora gli ospiti seguono regole e ritmi giornalieri molto precisi. La loro giornata è scandita dalle lezioni di italiano e di educazione civica seguite dall’attività fisica e dei laboratori atti a prepararli come futuri lavoratori in grado di integrarsi. Agli ospiti viene chiesto di svolgere delle attività di volontario che vanno dalla manutenzione alla pulizia dei luoghi pubblici fino all’assistenza fornita agli anziani nei centri della terza età. Il percorso è diviso in quattro trimestri: i primi due sono dedicati all’insegnamento della lingua e della cultura italiana dando spazio anche all’educazione civica, il terzo è caratterizzato dall’educazione al lavoro, mentre il quarto è utilizzato per il tirocinio. A sottolineare la serietà del progetto vi è il periodo di prova a cui gli ospiti vengono sottoposti: quindici giorni in cui i diretti interessati provano a inserirsi in una realtà con regole e ritmi da rispettare, dopodiché sono liberi di scegliere se restare o andarsene.
“Al momento gli ospiti dell’accademia sono trenta, ma desideriamo ampliare la disponibilità di questo Centro d’Accoglienza Straordinario arrivando a coinvolgere sessanta richiedenti asilo –spiega il sindaco Gori -. Abbiamo creato un modello, quello dell’Accademia dell’Integrazione, che può essere applicato in ogni altro luogo d’Italia perché il centro d’accoglienza è totalmente sovvenzionato dai finanziamenti statali erogati per la gestione dell’immigrazione. Ciò che ha Bergamo di inimitabile è, però, la preziosa collaborazione con la diocesi. Ringrazio anche Confindustria per il supporto dato nella formazione di queste persone che vengono orientate verso il mondo del lavoro in base alle esigenze del mercato”.
Il sindaco ha proseguito sottolineando come il progetto aiuti non solo i richiedenti asilo, ma anche le comunità coinvolte. Inoltre il comune di Bergamo ha proposto un emendamento che contiene la proposta di inserire un permesso di soggiorno per provata volontà d’integrazione così da diminuire in modo drastico gli irregolari.
“L’Accademia dell’Integrazione – dice il vescovo di Bergamo Francesco Beschi – è un grosso passo in avanti nel miglioramento della condizione umana del migrante. Qui si va oltre alla semplice accoglienza e si possono far crescere questi uomini in dignità con orizzonte di speranza che spero apra le frontiere sociali. L’immigrazione coinvolge anche gli italiani e l’integrazione trova alimento solo nell’interazione. È necessario che ci sia interazione e l’Accademia dell’Integrazione è, infatti, un progetto fecondo perché basato sull’incontro di diverse realtà del nostro territorio”.
Il presidente di Confindustria Bergamo Stefano Scaglia ha ricordato come il problema dell’immigrazione esista e non si possa trascurare: “Agiamo per risolvere i problemi in base alle competenze a disposizione. È giusto dare un’opportunità a questi ragazzi formandoli, ma allo stesso tempo loro sono pienamente coscienti che, dopo il percorso eseguito, non accedano di diritto a un contratto con un’azienda. Il posto di lavoro bisogna guadagnarselo con impegno. Ci tengo a precisare che il progetto non punta a sottrarre posti di lavoro, ma ad abilitare delle persone perché possano inserirsi nel mercato. Non è nemmeno un modo per sfruttare un’eventuale manodopera sottopagata perché ogni contratto è stipulato in maniera corretta e abituale”.
Ad oggi i richiedenti asilo a Bergamo sono 558. L’Accademia dell’Integrazione rappresenta un miglioramento notevole nell’accoglienza e nella gestione dei migranti e dà loro la possibilità di potersi costruire un futuro dignitoso in un paese in cui, sia migranti che italiani, vogliono credere ancora.