A Capodanno una festa per stare insieme: gli oratori di Rovetta raccontano

In oratorio, le vacanze natalizie sono sempre state sinonimo di attività pronte a sconvolgere un po’ la vita dei ragazzi coinvolgendoli con esperienze fuori dall’ordinario. Feste, concorsi, capodanno, campi scuola, convivenze, formazioni: ogni oratorio ha le sue tradizioni e tutti gli anni prendono vita nuove idee. Un periodo di riposo per i ragazzi, ma di grande lavoro per i volontari impegnati nelle attività.

Lo sa bene Miriam, una giovane volontaria dell’unità pastorale di Rovetta, Cerete e Fino del Monte, che in questo periodo di vacanze si è messa in gioco come animatrice per accompagnare gli adolescenti durante l’esperienza del capodanno. “Nel mio oratorio – spiega Miriam- abbiamo scelto di proporre agli adolescenti e ai ragazzi di terza media l’esperienza del capodanno per dar loro la possibilità di festeggiare tutti insieme”.

Senza lasciare nulla al caso, gli animatori hanno progettato ogni momento della piccola trasferta che si è svolta a Esino Lario dal 30 dicembre al 2 di gennaio. Tra i tanti giochi organizzati spiccano quelli a tema “Ciao Darwin”, il noto programma televisivo, e il cenone di capodanno trasformatosi in una cena con delitto. Non è mancata neanche la visita alla cittadina di Varenna, un paese vicino alla casa in cui i ragazzi erano ospitati. I momenti di condivisione sono stati molti tra cui, il più significativo, è stato quello della messa del primo gennaio, un modo per affidare al Signore il nuovo anno.

 


La sfida più grande per un animatore è sicuramente la stanchezza che va ad aumentare giorno per giorno. La fatica, però, regala tante soddisfazioni e tanti bei ricordi. “L’episodio più divertente –ricorda Miriam- è stato quello del ‘corteggiamento’. La prima serata, per superare la prova di un gioco, un ragazzo doveva far finta di corteggiare un’animatrice, mentre una ragazza doveva fare lo stesso con un animatore. Inutile dire che c’è stato molto imbarazzo tra le coppie, ma noi del pubblico ci siamo divertiti molto e davamo anche dei consigli. Il momento più bello, invece, è stato quello della cena con delitto. Ci siamo divertiti davvero moltissimo”.

Organizzare un capodanno per gli adolescenti è proposta interessante. “Abbiamo scelto di proporre questo tipo d’esperienza perché così molti adolescenti, quest’anno erano circa settanta, – specifica Miriam – avrebbero avuto l’opportunità di festeggiare capodanno insieme divertendosi e ci siamo riusciti. È stata un’esperienza bellissima. In pochi giorni si è creato un gruppo coeso in cui sono nate nuove amicizie grazie alla condivisione. I ragazzi hanno colto con grinta ed entusiasmo tutte le proposte fatte mettendosi in gioco e divertendosi. Il merito di un capodanno così speciale e divertente va a loro”.

Un’energia che ha coinvolto e ricompensato anche il don, gli accompagnatori e gli animatori. Un’energia che non finisce con il terminare dell’esperienza, ma vive in tutti ragazzi che si sono portati a casa un insegnamento importante: per divertirsi basta stare insieme, anche a capodanno.