GMG Panama 2019: i bergamaschi in partenza tra sogni e aspettative

“Abbiamo partecipato per la prima volta ad una GMG nel 2016 a Cracovia e ne siamo rimasti affascinati”. Spiega così don Armando Carminati, parroco di Parre, la decisione di partire per Panama con i giovani del suo oratorio e partecipare alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù. Un motivo più che valido perché la GMG non lascia mai nessuno indifferente e coinvolge tutti in un modo o in un altro.

I bergamaschi che partiranno alla volta di Panama sono ventotto e in queste ore sono già stati accolti dalle loro famiglie ospitanti. “L’esperienza della GMG rende tutti più umani. –prosegue don Armando- Ci viene chiesto di adattarci, lasciare a casa le nostre comodità e andare incontro alla cultura di chi ci ospita. I ragazzi che arrivano da ogni parte del mondo sono alla ricerca di Dio e la bellezza risiede proprio nella loro fede. Fede che cambia in base alle usanze del proprio paese, si arricchisce grazie all’incontro tra culture e allo spirito giovane che abita la GMG”.

La GMG è uno dei ritrovi più numerosi al mondo, per quanto riguarda i giovani, con una media di tre milioni di partecipanti a edizione e un picco massimo raggiunto a Manila nel 1995 con circa cinque milioni di ragazzi radunati.

Un evento che non può lasciare indifferenti e a testimoniarlo sono anche le parole dei ragazzi di Parre che, rimasti anche loro affascinati, non hanno potuto far altro che partire per Panama con tanti sogni e tante aspettative in valigia. “Esistono diverse ragioni che possono spingere un adolescente a prendere parte alla GMG. – racconta Nicole- Qualcuno potrebbe farlo per incontrare una realtà diversa, altri per una ricerca durante il loro cammino di fede, altri ancora per creare rapporti solidi oppure per trovare delle risposte confrontandosi con gli altri pellegrini. Io, personalmente, ho scelto di parteciparvi perché sono rimasta affascinata dal clima respirato durante la GMG di Cracovia nel 2016. In particolare sono rimasta meravigliata dalla semplicità con la quale ci si rapporta con gli altri giovani provenienti da tutto il mondo”.

“Durante la GMG tutti sono gentili con gli altri, tutti si salutano. –prosegue Nicole- Si parla con degli sconosciuti come se ci si conoscesse da sempre. Si percepisce un ambiente fraterno che non è comune, purtroppo, nella vita di tutti i giorni, ma che sarebbe bello riuscire a costruire anche nel quotidiano. Spero, inoltre, di imparare qualcosa su me stessa e di lasciarmi affascinare dalle persone che incontrerò in questo viaggio. Desidero cogliere al meglio ciò che quest’avventura potrà offrirmi”.

“La nostra storia è iniziata alla GMG di Cracovia proposta dal nostro don. –raccontano Eleonora e Luca- In molti abbiamo scelto di parteciparvi. Una volta arrivati in Polonia, siamo stati accolti dalle famiglie e siamo rimasti subito molto colpiti dallo spirito e dall’accoglienza che ci hanno riservato. Eravamo molto entusiasti. Al termine della veglia avevamo scoperto la meta della prossima GMG e durante il viaggio di ritorno il nostro don, entusiasta anche lui, ci ha proposto di andare anche a Panama. Noi eravamo abbastanza increduli e pensavamo di andare alla successiva destinazione che sarebbe stata più vicina. L’estate scorsa, però, don Armando ci ha riproposto la GMG di Panama e la proposta è diventata più concreta. Lui, con il suo entusiasmo, ci trascina sempre e abbiamo scelto di seguirlo anche stavolta nonostante le difficoltà che questo periodo comporta”.

Partecipare a una GMG è un’esperienza fuori dalla quotidianità, ma esistono particolari che si possono trovare solo alla GMG e l’arricchiscono. “Se dovessimo invitare un ragazzo alla GMG –proseguono Eleonora e Luca- gli racconteremmo dell’accoglienza delle famiglie perché è un’esperienza fantastica. Alcuni ragazzi che ci hanno ospitati a Cracovia sono venuti a Parre a trovarci, sintomo del forte legame che si riesce a creare. A Cracovia non vedevano l’ora d’accoglierci e speriamo che anche a Panama sia così”.

“Un altro motivo per cui consiglieremmo la GMG è proprio l’esperienza in sé. Un’esperienza di fede, ma anche di vita. Ti ritrovi in mezzo a una folla di giovani come te con i quali avviene uno scambio culturale. È bellissimo passare per le strade e sentire i canti nelle diverse lingue. Si crea un clima in cui sembra che ci si conosca tutti. Può anche capitarti di insegnare una canzone italiana a uno spagnolo o viceversa. Ci si scambiano braccialetti, spille, bandiere. È uno spirito davvero bello e coinvolgente”.

Oltre ai vestiti e al necessario per sopravvivere lontano da casa, un giovane che partecipa alla GMG mette in valigia anche il suo vissuto. Sogni, speranze, attese, pensieri: non viene lasciato nulla a casa e si ci si tuffa in quest’avventura con tante, molte aspettative. “Mi aspetto di sentire di nuovo quell’atmosfera di amicizia che avevo percepito a Cracovia. –ricorda Nicole- Spero di incontrare tanti giovani in cammino come me e di poter chiacchierare con qualcuno di loro. Mi piacerebbe molto sentire la vicinanza di Gesù, qualcosa che mi aiuti a vivere meglio la mia esperienza di fede. Infine mi auguro di stare bene e divertirmi. Tutto ciò lo auguro anche ai miei compagni di viaggio”.

“Ci aspettiamo di conoscere una realtà nuova dal punto di vista culturale, tradizioni e persone. –dicono Eleonora e Luca- Andremo incontro anche ad una fede diversa come ci ha detto l’arcivescovo Delpini al mandato. Speriamo di conoscere persone nuove, sia chi ci ospiterà sia chi incontreremo. Sarà un’esperienza utile per rafforzare i legami del nostro gruppo. Vorremo tornare a casa cambiati grazie alla ricerca di fede e all’esperienza che vivremo. Sarà un viaggio che ci permetta di pensare dato che abbiamo poche occasioni per farlo”.
Sogni e aspettative pronti a realizzarsi a Panama, dall’altra parte del mondo, alla XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù. Un evento da cui ci si augura, come sottolinea don Armando, di “tornare a casa con la passione per la vita”.