Il cielo in una stanza: e se le pareti crollano davvero? Punta Corsara in scena al Teatro Sociale

“Quando sei qui con me/ questa stanza non ha più pareti/, ma alberi/alberi infiniti”: tutti conoscono “Il cielo in una stanza”, la famosissima canzone scritta da Gino Paoli e interpretata di Mina nel 1960, che parla di un amore capace di abbattere qualunque ostacolo, di aprire gli orizzonti e dare fiato ai sogni. Lo spettacolo in scena il 31 gennaio al Teatro Sociale di Città Alta (ore 21) nell’ambito della Stagione di Altri Percorsi della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo trasforma le immagini poetiche del brano musicale in una dura realtà: la casa in cui la storia incomincia è davvero crollata, non ha più pareti, il cielo è entrato nella stanza. Siamo a Napoli, in un palazzo costruito negli anni ’50: quarant’anni dopo ci abita ancora una comunità di personaggi che non riesce ad allontanarsi da ciò che resta di questo edificio, deve fare i conti con il passato, trovare il modo per archiviarlo, ricominciare a sognare un futuro. Ma le posizioni paradossali che i protagonisti, come in una folle sarabanda, si trovano di volta in volta a sostenere o ripudiare riflettono la confusione in cui turbina ogni loro ideale politico, etico, anche spirituale. Il racconto della compagnia partenopea Punta Corsara, uno dei gruppi più interessanti emersi nel panorama teatrale italiano dell’ultimo decennio e già vincitore di numerosi premi, si struttura come una rivisitazione allucinata della classica commedia Eduardiana in tre atti. Renato Palazzi lo descrive come «una bizzarra pièce che comincia come una farsa di Eduardo e finisce come un incubo metropolitano, un po’ teatro di denuncia, un po’ truce spaccato antropologico». La regia dello spettacolo è di Emanuele Valenti, che firma anche la drammaturgia insieme a Armando Pirozzi. Scene di Tiziano Fario. Costumi di Daniela Salernitano. Disegno luci di Giuseppe Di Lorenzo. Attori e personaggi: Giuseppina Cervizzi (nei panni di Carmela Amedeo), Christian Giroso (Avvocato, Romolo Castellani detto il Conte, Golia), Sergio Longobardi (Alce Nero), Valeria Pollice (Agente Immobiliare, Lucia Spadaro, Mariella), Emanuele Valenti (Alfredo Cafiero, Responsabile ufficio emigrazione), Gianni Vastarella (Ceraseno Amedeo, Enzuccio Spadaro, ingegnere napoletano). Voce registrata de Il sotterrato di Peppe Papa. Produzione di Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini e 369gradi. Durata: 1 ora e 15 minuti senza intervallo. Per informazioni e biglietti ci si può rivolgere allo sportello dei Propilei di Porta Nuova, Largo Porta Nuova, 17, in città, oppure tel. 035.4160 601/602/603 da martedì a sabato dalle 13.00 alle 20.00. La biglietteria del Teatro Sociale apre un’ora e mezza prima dello spettacolo. Approfondimenti e calendario completo della stagione su www.teatrodonizetti.it, email biglietteria@fondazioneteatrodonizetti.org