Wake up: a Carobbio degli Angeli un concorso per raccontare l’oratorio

«Prima ancora che di strutture nuove, abbiamo bisogno di relazioni e di esperienze». Lo dice con convinzione e un bel carico di speranze Don Luca Moro, parroco della parrocchia San Pancrazio di Carobbio degli Angeli. L’oratorio ha deciso di invitare la comunità a prendere parte al concorso “Wake Up” dal quale nascerà una mostra dedicata, allestita coi lavori consegnati. Sì, perché il concorso – conclusosi martedì 29 gennaio – prevedeva che chiunque poteva inviare un lavoro artistico che raccontasse che cosa è l’oratorio per chi lo vive. Scritti, disegni, canzoni, lavori multimediali, video, foto, oggetti, il regolamento lasciava spazio a tutta la fantasia possibile. Da qui l’idea delle “esperienze” perché nulla come un lavoro creativo può essere capace di trasmettere emozioni, sensazioni, esperienze vissute in un determinato luogo con determinate persone. Proprio le stesse persone che sono chiamate ad animare l’oratorio e a tenerlo vivo. La mostra resterà allestita in oratorio dal 31 gennaio al 10 febbraio, poi le opere contribuiranno a comporre le fondamenta del nuovo oratorio. Già, perché a inizio febbraio inizieranno i lavori di costruzione – di qui il discorso sulle strutture nuove di Don Luca – con termine previsto entro la fine di quest’anno. «Non è facile di questi tempi mantenere una comunità legata all’oratorio – ha ammesso il parroco – ma bisogna comunque provarci. Da noi fortunatamente ci sono molte famiglie giovani per cui la missione diventa un po’ più facile, ma bisogna comunque metterci molta passione. E organizzare iniziative, come questa della mostra che vuole portare a conoscenza di tutti quello che può significare un oratorio». I meno giovani del paese incontreranno anche le nuove generazioni per cercare di trasmettere loro il senso di una realtà simile che è parte integrante della storia italiana di ogni piccola comunità. Obiettivo: non lasciare che tutto questo resti destinato solo ai libri di storia. «Abbiamo ricevuto molti lavori e questo ci fa piacere – ha concluso Don Luca – abbiamo collaborato anche con le scuole le quali ci hanno dato il solito bel contributo».