Chiara Notte: parole che mettono in musica paesaggi lunari

Scena: serata di presentazione della mia raccolta di poesie Us de ruch ad Albino (BG), alcuni anni fa, con Franco Loi, il sottoscritto e la musica sperimentale/industriale di quel geniaccio che è Osvaldo Arioldi-Officine Schwartz; serata gestita con sobria delicatezza da Sabrina Penteriani. Bella serata. Anche Franco contento. Finita la storia lo prendo in macchina e partiamo verso casa sua a Milano. Fatti cento metri Franco mi guarda corrucciato e dice: “Non farlo più eh!” . E me lo ripete. Lo guardo interrogativo e anche un poco preoccupato. “Quella cosa lì, della musica in aggiunta alle poesie…. non serve, non farlo più, sono quelle poesie lì la musica……”. Dopo un attimo di silenzio: “…anche  quello lì che suonava però è stato bravo…. suonava con gli occhi…”. L’ho guardato con uno s-ciopone di tenerezza e, fino sotto casa sua a Milano, abbiamo cantato a voce alta le canzoni di montagna litigando ogni tanto sulle parole.

Succede che delle poesie abbiano degli sfondi-paesaggio che, nella testa di chi le scrive, tengono insieme la storia raccontata; se la poesia li restituisce al lettore, ha ragion d’essere da sola, se non lo fa rischia di rimanere impiccata  in una no man’s land esposta all’inconsistenza. Succede anche, però, che il legame tra la poesia e il paesaggio sia musica e (altre) parole. Come in questa, Ciara nòcc, che dice di cose che amo (la luna, la notte, le spille….) e che ho sempre sentito con il legame musicale che propongo. E’ una canzone cantata dai Crodaioli di Bepi de Marzi, che si chiama Tag net tag. È un omaggio che il Coro e il suo Maestro fanno a Mario Rigoni Stern, proponendo alcuni suoi versi in cimbro, antica parlata dell’Altopiano dei sette comuni, dove Mario ha sempre abitato e scritto. Il testo della canzone dice: Tag net tag / au de zunna auch ic och / Ranchebel / pol tong clame molental (Luce del giorno o no / quando spunta il sole io mi alzo / Vado nel bosco / dove si apre la valle dei mulini).

La propongo così, disubbidendo per amore, del mio amico e maestro, dei Crodaioli di Bepi de Marzi, di Mario Rigoni Stern. Una piccola poesia e una grande  speranza per l’albeggiare.

La canzone, insieme a tante altre dei Crodaioli, val la pena di ascoltarla per conto suo anche da You Tube……

Ciara nòcc. Poesia di Maurizio Noris. Legame Tag net tag dei Crodaioli di Bepi de Marzi. Cliccare per ascoltare

CIÀRA NÒCC

La lüna l’è öna stròlega bugiùna
e la nòcc la sberlüs, ma issè ciara,
che i mé dicc
no i pöl  vès
che cristàl.

A l’ma dà ‘mpàs ol vènt.

Só öna spila,
malmetida,
sö ’l bàer
blö scür
del
cél
.

CHIARA NOTTE

La luna è una zingara panciona
e la notte risplende, ma così chiara,
che le mie dita
non possono esser
che cristallo.

Mi è d’impaccio il vento.

Sono una spilla
malmessa
sul bavero
blu scuro
del
cielo
.

 

da Santì di Maurizio Noris e Ivano Castelli
Teramata editrice BG (2000)
(premio Milano Duomo 1999)