Festival delle relazioni in Valle Seriana. Ivo lizzola parla di «Condividere la vita. Generazione interrotta?»

«Il tempo e l’uomo» è il filo conduttore della prima edizione del Festival delle relazioni, che si svolge in diverse località della Valle Seriana. Gli organizzatori sono il Gruppo editoriale Città Nuova e la Libreria Alessia di Fiorano al Serio (programma su www. flest.it). Si concentra sui giovani e sui rapporti tra le generazioni l’appuntamento dal titolo «Condividere la vita. Generazione interrotta?» in programma il 14 febbraio alle 20,45 presso la biblioteca comunale di Gazzaniga, in via Mazzini 9. Interviene Ivo Lizzola, docente di Pedagogia sociale e di Pedagogia della marginalità e della devianza all’Università di Bergamo, in dialogo con Norma Marchesi del Movimento dei Focolari. Lizzola mette l’accento sulle situazioni in cui i rapporti tra le generazioni si interrompono, si sfilacciano, e sulle conseguenze di questo allontanamento: «Viene allora meno anche l’attitudine generativa, la capacità di dare vita insieme a “nuovi inizi”, immaginando assetti inediti della convivenza civile. Credo che oggi un’operazione di “ritessitura” delle relazioni intergenerazionali possa fare leva soprattutto su due aspetti: il primo consiste nella capacità di agire nel tempo presente mantenendo un’“eccedenza”, una capacità di considerazione critica dell’attualità. Certo, perché questo possa accadere noi adulti dobbiamo rinunciare a occupare per intero la scena”. Anche Papa Francesco ha trattato questo tema alla Giornata Mondiale della Gioventù di Panama, criticando l’idea per cui i giovani dovrebbero restare in una “sala di attesa”, aspettando un futuro preparato da altri.  “Non vogliamo offrire a voi un futuro di laboratorio: è la ‘finzione’ della gioia”, ha commentato il Papa: “Così vi ‘tranquillizziamo’ e vi addormentiamo perché non facciate rumore, perché non facciate domande a voi stessi e agli altri, perché non mettiate in discussione voi stessi e gli altri; e in questo ‘frattanto’ i vostri sogni perdono quota, cominciano ad addormentarsi e diventano ‘illusioni’ rasoterra, piccole e tristi , solo perché consideriamo o considerate che non è ancora il vostro adesso; che siete troppo giovani per coinvolgervi nel sognare e costruire il domani”.