“Dio c’è e ti vuole bene”: il messaggio di 60 giovani alla settimana vocazionale

Dio c’è. Ti vuole bene. Ti vuole felice”: un messaggio semplice, ma non scontato. Parole chiare che vanno dritte al cuore della fede. L’obiettivo della settimana vocazionale nella parrocchia di Zanica è proprio questo: far comprendere il significato di un messaggio semplice, ma allo stesso tempo profondo e denso di significato.

La comunità di Zanica è diventata il centro della settimana vocazionale che ha coinvolto circa sessanta giovani provenienti da tutta la diocesi. Ogni giovane ha contribuito svolgendo il proprio compito per creare una settimana ricca di appuntamenti e occasioni per riflettere insieme come comunità. “Settimana scorsa abbiamo fatto la convocazione – spiega don Carlo Nava, direttore dell’ufficio diocesano per le vocazioni, responsabile dell’iniziativa – I giovani, a coppie, sono passati nelle case degli adolescenti invitandoli personalmente a partecipare alla settimana che si intitola ‘Come se vedessero l’invisibile’”. Dopo l’invito, la settimana vocazionale ha preso vita con i diversi appuntamenti. Dalla catechesi e l’animazione dei bambini alla preparazione dell’adorazione fino alla veglia vocazionale presieduta dal vescovo Francesco Beschi, ogni giovane è riuscito a mettersi a disposizione con gioia per rendere possibile un’occasione sentita dalla comunità e dai loro sacerdoti.

Tra i sessanta giovani che hanno scelto di mettersi in gioco c’è anche Luca Rota, un volontario che svolge il ruolo di coordinatore durante la settimana vocazionale . “Essere coordinatore è un ruolo che ha assunto diversi significati. Inizialmente la settimana vocazionale mi appariva come qualcosa di molto più grande rispetto alle mie capacità” racconta Luca che, passo dopo passo, si è messo in gioco grazie all’aiuto di don Carlo e all’incontro con i giovani che si sono resi disponibili. “Molti mesi fa la missione aveva un tronco e dei rami, ma chiedeva di essere rivestita di foglie, ovvero rivestita dei giovani e dei partecipanti. Foglie che, a poco a poco, hanno dato forma e bellezza alla missione”.

Foglia dopo foglia, la settimana vocazionale a Zanica si sta realizzando nell’entusiasmo della comunità. “Questa fase è molto arricchente –prosegue Luca- stiamo mettendo in campo tutte le varie attività che nel corso di questi mesi ogni gruppo ha pensato e preparato. È certamente la parte più gratificante. Sto ricevendo veramente moltissimo nel vedere come tutti i giovani siano veramente felici di questa esperienza. Essere coordinatore è stato un incontro tra un desiderio e un bisogno. Il desiderio era il mio personale era quello di poter incontrare altri giovani che condividessero con me qualcosa di più, il voler stare insieme avendo come punto di riferimento la persona di Gesù. Questo mio desiderio si è incontrato con il bisogno della diocesi di avere un giovane che si prendesse a cuore la settimana vocazionale mettendo a disposizione tempo ed energie. Essere coordinatore ha voluto dire impegnarsi, mettersi al servizio, ma come spesso accade quando si pensa di dare, in realtà, si riceve sempre molto di più”.

La settimana vocazionale ha coinvolto anche gli animatori della diocesi che sabato hanno animato una serata dedicata agli adolescenti. Anche chi si trova a giocare il ruolo dell’animatore rimane colpito. “Ci sono piaciute molto le parole della predica –racconta Maria Chiara Rossi, animatrice UPEE- Il Vangelo è una cosa piccola, la croce che si porta al collo dopo il mandato è una cosa piccola, ma il messaggio che i giovani portano con sé questa settimana è grande”.

“La speranza –conclude Luca- è che alla comunità di Zanica rimanga l’entusiasmo che i giovani hanno trasmesso ai parrocchiani. Entusiasmo, ma non solo. Ciò che speriamo possa rimanere a questa comunità è anche la bellezza e la gioia vera che risiede in Gesù e nel vivere una vita secondo il suo Vangelo. Questo non dev’essere un limite, ma è il vero motivo per cui gioire”.
‘Dio ha una parola proprio per te, unica. Mettiti in ascolto. Credere trasfigura la vita’.