Essere educatori CSI: lo sport fa crescere sia dentro che fuori dal campo

“Essere educatori CSI significa, in primo luogo, essere un allenatore – spiega Matteo Rota, educatore CSI in servizio all’oratorio di Boltiere – Essere educatori CSI significa anche avere in gestione il bar dell’oratorio una sera a settimana e accompagnare gli adolescenti nei percorsi formativi che ci sono all’interno dell’oratorio”.

Svolgere il ruolo dell’educatore non è semplice, sia per i ruoli da ricoprire sia per l’impegno da mettere. Matteo, quest’anno, ha scelto di mettersi in gioco per l’oratorio di Boltiere e il B.O.CA, la società calcistica dell’oratorio, vestendo i panni dell’educatore, ma anche quelli dell’allenatore. Dal 2014, grazie al progetto “Giovani Insieme”, gli educatori a disposizione degli oratori sono diversi e giocano un ruolo significativo che spesso porta queste figure a diventare un punto di riferimento importante.  A fianco degli educatori già presenti nelle parrocchie, per il secondo anno consecutivo il CSI (Centro Sportivo Italiano) conferma la collaborazione con la diocesi e la regione Lombardia in modo da mettere in campo alcuni giovani al servizio delle realtà sportive negli oratori. Il progetto, chiamato “CSI e oratori: una scelta vincente”, ha come obiettivo il sostegno e lo sviluppo dello sport in oratorio prendendosi cura e valorizzando quest’aspetto aggregazione.

“Io seguo i ragazzi delle annate 2009, 2012 e 2013 e mi alleno con loro” racconta Matteo che ogni settimana scende nel campetto da calcio dell’oratorio per stare con i suoi ragazzi. “All’interno dell’oratorio lo sport è un elemento fondamentale. I ragazzi stanno bene insieme e si divertono quando si impegnano in una pratica sportiva. Vedersi regolarmente due volte a settimana contribuisce a creare un bel gruppo tra i ragazzi. Lo sport gioca un ruolo aggregativo molto importante in oratorio”.

Oltre a far bene ai ragazzi, questo servizio fa crescere anche gli educatori. “Ciò che mi colpisce di più dei i ragazzi è la fantasia – dice Matteo -. Nei confronti di noi mister, poi, i ragazzi sviluppano una specie di ammirazione. Questo mi fa stare bene e mi fa sentire ripagato per il tuo lavoro svolto”. Nel giro di poco Matteo è diventato un punto di riferimento importante per i ragazzi e la sua figura si gioca anche oltre i confini dell’essere allenatore. Un modo per dare continuità ai ragazzi sia dentro che fuori dal campo. Per sottolineare che ciò che avviene durante l’allenamento forma i giovani non solo come giocatori, ma anche persone.

Un elemento da non dimenticare è il luogo. Tutte le attività a cui Matteo partecipa sono legate all’oratorio e, come tali, racchiudo un significato educativo da non sottovalutare. “L’oratorio per me –sottolinea Matteo- è il luogo in cui sono cresciuto. Qui sono stato formato ed educato. Ora sono chiamato a donare ciò che ho appreso e mi è stato donato in precedenza. Il progetto del CSI è sicuramente un buon modo per poterlo fare”.