“Comprendere è essere liberi”: al Festival Orlando incontri e spettacoli su identità e differenze

«Comprendere è essere liberi»: al via la Sesta edizione di “Orlando”, Festival dedicato a identità e diversità. «Comprendere è essere liberi»: è un invito alla libertà identitaria e intellettuale quello lanciato quest’anno da “Orlando. Identità, relazioni, possibilità”, il Festival queer di Bergamo, organizzato da Associazione Immaginare Orlando e Laboratorio 80, dedicato alla riflessione sull’ identità e la diversità di genere e orientamento sessuale all’interno della società contemporanea.

Il festival porta in città quasi trenta appuntamenti, in dieci luoghi diversi, fino a domenica 12 maggio. Come ogni anno  propone film, performance, incontri, laboratori, mostre, e continua la sua evoluzione trasformativa, affine a quella da lui raccontata di e per ogni essere umano. «Orlando ormai è diventato adulto – dichiara Angelo Signorelli, Presidente di Laboratorio 80 – In sei anni Orlando si è consolidato come un progetto, e non solo un evento, che intreccia gli ambiti culturale e sociale all’insegna della pluralità» commenta Mauro Danesi, Direttore artistico del Festival, che continua dando di Orlando l’immagine di un «un viaggio che invitiamo a intraprendere seguendo il filo rosso che percorre tutto il Festival: il bisogno di resistenza culturale e di coltivare spazi di libertà, respiri e orizzonti ampi, per dare rappresentazione e visibilità a tutte le sfaccettature e possibilità della propria vita, senza riduzioni».

E, ad intrecciare le trame della propria storia con il filo rosso di Orlando, sono tanti artisti ed autori variegati, tra cui Silvia Calderoni, in scena con un viaggio teatrale di esaltazione dell’alterità rispetto alle identità imposte, Silvia Briozzo, sul palco con un gruppo di donne Over 60 in un percorso di scoperta del corpo, le ragazze e i ragazzi partecipanti al percorso “Sguardi di un certo genere”, Diego Passoni, con la presentazione dell’autobiografia “Ma è stupendo!”, tutti accomunati dalla passione per «disturbare quell’immobilità», come dichiarato da Chiara Bersani, indiscussa protagonista di questa nuova edizione del Festival.

Chiara, classe 1984, 98 centimetri perché affetta da una forma medio-grave di osteogenesi imperfetta, ha trasformato la propria disabilità in un’ininterrotta e profonda riflessione artistica sul significato politico del corpo. Impegnata dal 2011 come attrice e performer, ha avviato la sua carriera con tre esperimenti performativi, “Tell me more”, “Miracle Blade” e “Goodnight Peeping Tom”, nel 2018 ha ricevuto il Premio UBU come Miglior Attrice/Performer under 35. La partecipazione di Chiara ad Orlando è stata fortemente voluta da Direttore artistico Danesi, che legge nella sua presenza, «un invito potente alla consapevolezza dei tanti significati e interpretazioni che la società impone sui corpi». Chiara, accompagnerà tutto il Festival, invitandolo a muoversi e dare vita e voce al primo branco di unicorni di Bergamo con il workshop Free Unicorns, sabato 4 e domenica 5 maggio, dialogandovi sul significato del corpo politico nella conversazione Voglio disturbare quell’immobilità, domenica 5, apparendogli a sorpresa, durante la settimana, in diversi luoghi della città con momenti in cui inviterà i passanti alla trasformazione della relazione con la diversità in spettacolo, fino ad esibirvisi con la performance, giovedì 9 maggio, Seeking Unicorns, un assolo in cui restituirà a questa creatura fantastica l’identità di cui è stato privato dalle sovrastrutture della società. Lei stessa, in merito allo spettacolo, dichiara: «Mi autoproclamo carne, muscoli e ossa dell’Unicorno. Non conoscendo il suo cuore proverò a dargli il mio il respiro, miei gli occhi». Un appuntamento imperdibile, quello di incontro con Chiara, così come tutto il Festival, per imparare a fare della diversità una ricchezza e un punto di partenza per la costruzione di una società libera.

Tutti i dettagli sul programma, si trovano su https://orlandofestival.it/.