Parole d’Oro: alla scoperta degli antichi libri corali in Città Alta

“Spiritualità, arte e musica” insieme a “Parole d’Oro” sono i titoli delle due mostre che dal 7 Giugno al 7 Settembre, legano luoghi civili e religiosi, come l’atrio Scamozziano della Biblioteca Angelo Maj e il Museo Tesoro della Cattedrale. Un tuffo nell’arte e nella storia, alla scoperta di capolavori prezioso. Nella biblioteca dove sono già tradizionalmente conservati, la mostra propone la visione dei quattordici libri corali, manoscritti più antichi realizzati per la cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore. In particolare si tratta di cinque graduali, otto antifonari e un innario. Le miniature presenti sui corali sono state realizzate dal miniatore Jacopo da Balsemo nel XV secolo e commissionati dalla MIA.

La seconda parte della mostra invece “Parole d’Oro” prevede l’esposizione di nove libri corali abitualmente conservati nell’Archivio Storico Diocesano, di cui sette costituiscono il corpus antico degli antifonari prodotti per la Cattedrale di Bergamo, secolo XV, recentemente fatti oggetto di intervento conservativo e restauro. Due di questi corali sono esposti per la prima volta assoluta: il CORALE G, rubato e poi recuperato, ma di cui sono rimasti solo 24 fogli e ne sono esposti 12.

L’altro, il rimario di Santa Grata, era stato realizzato nel XVI secolo per l’omonimo monastero, e nel 1920 fu venduto per ripianare dei debiti. Fu poi ritrovato nel catalogo di un’asta da Giovanni XXIII, quando, prima di diventare papa, era nunzio apostolico a Parigi. Roncalli lo ricomprò al prezzo di 300mila franchi, raccolti grazie ad alcuni benefattori, con l’aiuto di due ex-allievi del Liceo Sant’Alessandro, e lo rimandò al vescovo di Bergamo, facendo così tornare a casa l’antico codice. L’esposizione riporta ad un tempo in cui la liturgia, attraverso la preghiera cantata, scandiva il ritmo delle giornate, in cui i preparativi e la ritualità per le cerimonie segnavano i giorni di solennità, in cui la fruizione del testo sacro incantava gli occhi e faceva vibrare l’anima. L’obiettivo dell’esibizione è una paringenesi, cioè restituire i manoscritti di vitalità, non solo attraverso l’opera di restauro, ma anche grazie alla possibilità di poter ascoltare le antifone con delle cuffie.

I corali con le loro pagine riccamente decorate hanno assistito alla metamorfosi della nostra cattedrale ed ora offrono l’occasione di conoscerne il patrimonio e creare intrecci di relazioni su piani diversi.
La mostra sarà accessibile secondo gli orari di apertura delle sedi espositive (info su www.fondazionebernareggi.it). L’ingresso è gratuito per la Biblioteca mentre per il Museo della Cattedrale il biglietto è pari 5 euro (ridotto 3 euro).