Galileo ritrovato: quella lettera inedita e il rapporto tra scienza e religione

È passato poco più di un anno da quando Salvatore Ricciardo, storico della scienza italiano dell’Università di Bergamo e Franco Giudice, docente di Storia delle rivoluzioni scientifiche della sua stessa università, hanno ritrovato e studiato con Michele Camerota dell’Università di Cagliari una straordinaria lettera, quella che costò a Galileo Galilei l’accusa di eresia.

In questa missiva, che gli studiosi hanno ritrovato in una biblioteca della Royal Society, Galileo il 21 dicembre del 1613 esponeva a un amico la sua teoria sul movimento della Terra intorno al Sole, in contrasto con la visione dominante a quei tempi dell’universo e del movimento degli astri.
La scoperta è avvenuta per caso, mentre Ricciardi cercava materiali su Benedetto Castelli, allievo bresciano di Galileo. Quando ha trovato la lettera pensava che si trattasse di una copia, presto però si è reso conto che era invece un documento originale e autografo di Galileo.

Quel messaggio, che si credeva perduto, segna un punto di snodo nella nascita della scienza moderna: per la prima volta Galileo, nel difendere la teoria eliocentrica, rivendica la necessità di distinguere l’ambito della scienza da quello della Sacra Scrittura. Il racconto della scoperta è diventato un libro, “Galileo ritrovato” pubblicato da Morcelliana, firmato da Ricciardo, Giudice e Camerota, con la trascrizione del manoscritto, dove si possono vedere le correzioni apportate da Galileo alla lettera quando fu avvertito di essere stato denunciato alle autorità ecclesiastiche. BergamoScienza dedica a questo argomento un incontro di riflessione dal titolo “Galileo tra libertà della scienza e religione”, promosso dal comitato giovani di BergamoScienza con l’Università di Bergamo, il 12 ottobre alle 11 al Centro Congressi Giovanni XXIII (posti esauriti, si può accedere solo alla lista d’attesa da www.bergamoscienza.it).

Interviene Franco Giudice, insegnante di storia della scienza all’Università di Bergamo, dove è coordinatore del dottorato di ricerca in Studi Umanistici Transculturali. Giudice è anche condirettore di “Galilaeana. Studies in Renaissance and Early Modern Science”. E’ autore di numerosi articoli e libri, tra cui “Galileo’s Telescope: A European Story” (Harvard University Press, 2015), con M. Bucciantini and M. Camerota, oltre al già citato “Galileo ritrovato”.