Missionari in partenza: le storie di Anna, Michele e Walter, da Bergamo sulle strade del mondo

Anna, Michele e Walter. Tre storie diverse, ma un forte punto in comune: la missione. Venerdì 18 ottobre questi tre laici riceveranno il mandato missionario dal Vescovo Francesco davanti ai propri cari e a tutta la comunità bergamasca. Il duomo di Citta Alta sarà gremito di fedeli per augurare un buon cammino ai missionari in partenza tra cui vi sono quattro laici, tre della diocesi bergamasca, e due sacerdoti.

I tre laici in partenza dalla nostra parrocchia hanno storie e motivazioni diverse per partire. Anna Sobatti, originaria di Mozzo, è una giovane di 24 anni che si è appena laureata in lingue all’università di Bergamo e suona il pianoforte. Negli ultimi anni ha fatto diverse esperienze che l’hanno portata ad essere pronta con lo zaino in spalla per una nuova avventura. “Ho scelto di partire -spiega Anna- soprattutto per le esperienze che ho fatto con il mio oratorio. Sono stata animatrice, poi educatrice e faccio parte del gruppo giovani”.

“Negli ultimi tre anni ho fatto diverse esperienze che mi hanno portare a scegliere di partire. Prima c’è stata la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia, poi sono stata in missione in Perù per un breve periodo e l’anno dopo ho vissuto un’esperienza simile in Albania. Tutto ciò mi ha dato la spinta per partire e lunedì partirò per Bilisht, un paese nel sud dell’Albania. Starò lì per un anno grazie al progetto della Caritas agrigentina e abiterò con tre ragazze che provengono da un villaggio vicino. Spesso le ragazze di alcuni villaggi albanesi si sposano una volta finite le scuole medie anche se desiderano proseguire gli studi. Il mio compito sarà quello di seguire queste tre ragazze e con me ci saranno anche tre suore di Agrigento”.

Michele Viganò, invece, partirà per la Bolivia. Lui è un giovane di 30 anni che ha chiesto un anno di aspettativa al lavoro per la sua voglia di conoscere ed esplorare il mondo. “Faccio l’operaio e ho chiesto un anno di aspettativa per realizzare questo mio desiderio – racconta Michele -. Parto per la mia voglia di esplorare il mondo. Ho già trascorso tre settimane in Bolivia in passato e l’esperienza mi è piaciuta così tanto che ho deciso di tornare. Mi fermerò per un periodo a Cochabamba, mentre in seguito mi sposterò in una zona vicino alla foresta amazzonica per sostenere un nuovo progetto”.

La spinta per partire può arrivare anche dalla passione per il proprio lavoro come nel caso di Walter Negrinotti. Educatore professionale di 43 anni e originario di Endine Gaiano, Walter ha scelto di andare in missione per il forte desiderio di approfondire le sue esperienze precedenti. “Io andrò in Costa d’Avorio – dice Walter -. Ho scelto l’Africa perché ci sono già stato e vorrei vivere a pieno questi luoghi”.

La voglia di partire e lo spirito di adattamento sono due caratteristiche fondamentali per i missionari. Nel loro bagaglio, però, c’è anche una buona base di formazione. Per prepararsi a quest’esperienza, Michele, Walter e Anna hanno collaborato con il centro missionario diocesano per alcune attività e poi hanno affrontato un corso di cinque settimane al Centro Unitario Missionario di Verona. Con questi corsi i missionari hanno avuto modo di conoscere meglio le realtà del luogo che abiteranno e la modalità con cui approcciarsi all’incontro con l’altro.

Prima della partenza si può immaginare il proprio viaggio un numero infinto di volte, ma quando si parte per una missione le emozioni che si susseguono sono davvero intense. “Sinceramente non so cosa aspettarmi – prosegue Michele -. Non conosco bene la realtà, ma so che l’esperienza mi richiederà molto impegno e altrettanto spirito di adattamento. Spero di crescere sia dal punto di vista della sensibilità che da quello della fede”. Anche Anna ha qualche sogno nel cassetto prima della partenza: “Il desiderio è quello di conoscere un’altra cultura e scoprire la bellezza nella diversità. Credo che quest’esperienza avrà un grande peso nel mio cammino di vita”. Ospitato in una casa-famiglia per bambini orfani, l’esperienza di Walter sarà un’estensione della sua quotidianità che caratterizzerà anche la missione. “Lavorerò soprattutto con ragazzi e ragazze quindi ciò che vado a fare è inerente al lavoro. Spero tanto di avvicinarmi molto alla loro cultura”.

Desideri, dubbi, fatiche, gioie, pregi e difetti radunati tutti in un grande bagaglio che i missionari porteranno con loro alla scoperta della missione.