Siria: Isis uccide il parroco armeno-cattolico di Qamishli

Siria: Isis uccide il parroco armeno-cattolico di Qamishli. Padre Naamo (armeno), “colpiscono il pastore per colpire il gregge”. È stata una vera e propria esecuzione quella che ha posto fine, oggi, alla vita di padre Ibrahim (Hovsep) Hanna, parroco armeno-cattolico di san Giuseppe, la cattedrale di Qamishli. Il sacerdote è stato freddato da due uomini insieme a suo padre che era in macchina con lui.

L’attentato, rivendicato dallo Stato Islamico, è stato compiuto nel distretto di Busayra, nella regione sotto controllo delle forze curdo-siriane, nel villaggio di Zar, nel distretto di Busayra, a est di Deir ez-Zor. A ricostruire al Sir la dinamica dell’attacco è padre Nareg Naamo, rettore del collegio armeno a Roma, amico del sacerdote ucciso che, afferma, “era sposato e padre di tre figli, due femmine e un maschio”. Quest’ultimo è un aspirante salesiano che studia fuori la Siria. “Padre Hanna era alla guida della sua auto. Nel sedile a fianco era suo padre, dietro un diacono ed un altro laico. L’auto è stata affiancata da due sconosciuti in moto che hanno aperto il fuoco uccidendo sul colpo il padre. Una volta che l’auto si è fermata i due hanno continuato a sparare colpendo il sacerdote al petto. Il diacono e il laico sono riusciti a salvarsi uscendo di corsa dall’abitacolo. Subito soccorso padre Hanna è stato portato all’ospedale a Deir ez-Zor e poi trasferito in ambulanza in quello di Hassaké per cure più efficaci. Ma qui è giunto morto. Padre Hanna stava andando a Deir ez-Zor per seguire una missione e verificare lo stato dei lavori di ristrutturazione della chiesa della città e di altri ambienti collegati. Non era la prima volta che vi si recava. Oggi è stata l’ultima”.

“Nella sola giornata di oggi – afferma padre Naamo – Qamishli ha subito ben tre attentati, provocati da un’autobomba e da due motocicli. Il bilancio parla di 6 morti e 20 feriti. Non possiamo tacere questa tragedia e dobbiamo pregare per tutti. Colpire il pastore significa colpire anche il gregge”. “Siamo vicini alla famiglia e a tutta la comunità. Conoscevo bene il padre con cui ho collaborato per tantissimi anni. Sono sconvolto”, conclude padre Naamo.