Associazione Emiliano Mondonico: uno spirito solidale. Aiutare attraverso lo sport

Associazione Emiliano Mondonico: aiutare attraverso lo sport. Tante iniziative e progetti per ricordare, a quasi due anni dalla scomparsa, Emiliano Mondonico. Mister e uomo di carattere, che aveva fatto dell’impegno sociale uno dei suoi tratti distintivi, dentro e fuori dal campo. «Poche ore dopo la morte di papà – racconta la figlia Clara -, ci siamo chiesti come potessimo continuare con il messaggio che fino all’ultimo lo aveva animato: uno spirito solidale, nella forma di aiuto attraverso lo sport». Nasce così l’idea di fondare un’associazione a lui intitolata, guidata appunto dalla figlia, e composta da un gruppo di amici che sabato scorso, in Regione Lombardia, hanno presentato alcune delle proposte per portare avanti le sfide e i sogni dell’allenatore di Rivolta d’Adda. Assieme a Clara, il presidente del Csi milanese, Massimo Achini, e quello del Coni lombardo, Oreste Perri, sono intervenuti per indicare i principali obiettivi del sodalizio.
Una delle decisioni prese è stata quella di sostenere la squadra di calcio del carcere minorile Beccaria di Milano, perché «è importante – concordano i relatori – che questi ragazzi non si sentano dimenticati, e anzi possano capire che qualcuno ha ancora fiducia in loro». A Mondonico, inoltre, verrà intitolato un premio, rivolto all’umanità di sportivi e allenatori professionisti, nato con l’idea che «si possa vincere senza arrivare primi, proprio come ha insegnato Emiliano». Logicamente continuerà anche la collaborazione con l’Approdo di Rivolta d’Adda: l’associazione per il trattamento delle dipendenze da gioco, alcool e droghe, che è stata l’ultima formazione di cui Mondonico si è occupato. «L’obiettivo – spiega Giorgio Cerizza, dottore e responsabile della squadra dell’Approdo, presente con tutti i suoi giocatori – è quello di proseguire il percorso che ha permesso di sperimentare e strutturare un modello di intervento terapeutico, in grado di vedere nel connubio sport-psicoterapia un asse portante nella riabilitazione». Coinvolgerà invece circa mille bambini di età compresa fra i 7 e gli 8 anni anni il torneo 381 un campione per amico; con riferimento alle panchine collezionate in Serie A dall’allenatore, ma soprattutto al numero di gare che si disputeranno tra ragazzi degli oratori e alcuni ex-professionisti. Da ultimo, un messaggio educativo anima la proposta di organizzare almeno un seminario all’anno assieme agli ultras.
In una sala commossa e gremita, sono poi intervenuti diversi rappresentanti del mondo dello sport e delle istituzioni: Stefano Bolognini, assessore alle Politiche Sociali di Regione Lombardia, don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi e Marco Sesia, allenatore della primavera del Torino. Anche alcuni “bergamaschi” hanno preso la parola, tributando la memoria di Mondonico. Gianluigi Lentini, ex calciatore dell’Atalanta, ha ricordato il mister come «una figura unica, dal forte carisma e spessore umano». Commosso, invece, l’intervento di Giancarlo Finardi. «Con Emiliano – spiega il dirigente atalantino – ci conosciamo fin dai tempi della Cremonese, dove fu mio compagno e, poi, allenatore: per me era una persona speciale e sono davvero contento di vedere come Clara ne porti avanti i valori». Fulvio Gambirasio, papà di Yara, ha infine speso parole di gratitudine per Mondonico, da sempre attento e vicino all’associazione la Passione di Yara. A margine dell’evento, anche una nota di Giovanni Malanchini, dell’ufficio di Presidenza di Regione Lombardia, che ricorda come «oltre a un’incredibile eredità sportiva, Emiliano Mondonico ci abbia lasciato delle preziose testimonianze di vita. Grazie quindi a Clara per aver voluto questa associazione, che avrà proprio come principale obiettivo quello di continuare il grandissimo lavoro che Emiliano ha sempre svolto con passione, serietà e dedizione, diventando un vero esempio per tutto il mondo sportivo italiano»