“Tutti contro i bulli!”: trenta disegni e una fiaba per un progetto di prevenzione nelle scuole bergamasche

Tutto nasce da una domanda: quando si diventa bulli? Si può parlare di prevenzione già in età prescolare? A questo interrogativo prova a dare risposta il progetto “Tutti contro i bulli!”, un’iniziativa ambiziosa che punta a trovare nuovi strumenti di contrasto al fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, partendo da una sensibilizzazione fin dalla scuola dell’infanzia. “I fenomeni di bullismo purtroppo aumentano sempre di più – spiega Giovanna Fidone, psicologa dello sviluppo e Responsabile delle Politiche Sociali della Provincia di Bergamo – dobbiamo perciò trovare altre strade per contrastarli e, a volte, queste ce le indicano proprio i bambini. Ci siamo quindi rivolti ai più piccoli in chiave sperimentale, usando il linguaggio della favola, che più si avvicina al loro mondo”.

Il primo passo del progetto è stato formare i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado sul tema del contrasto al bullismo, presso l’Istituto Belotti, e renderli protagonisti di laboratori rivolti ai bambini dai 3 ai 10 anni. «Tutti i disegni creati dai bambini durante queste attività erano molto simili – spiega Giovanna Fidone – e ciò ci ha colpito molto, perché ci ha permesso di riflettere su come i più piccoli percepiscono il fenomeno del bullismo». 30 di questi meravigliosi disegni sono poi diventati spunto e motore per scrivere questa storia che promuove il valore dell’amicizia, nata proprio dalla penna, sensibile ed entusiasta, di Giovanna. Da sempre la Provincia di Bergamo riserva un’attenzione particolare alle fragilità sensoriali ed è per questo che la favola è accompagnata anche da una sorta di cartone animato e da una filastrocca musicata ad opera di Luca Casati di “Artemia – Scuola di arte e musica”. “I piccoli sono quindi diventati, con i loro disegni, gli eroi di questo libro, che vuole diventare un volano di sensibilizzazione sul tema per gli studenti, gli insegnanti e le famiglie che avranno voglia di leggerlo e ascoltarlo insieme – auspica Giovanna -. Si tratta di una Peer education, ossia educazione tra pari, ma destrutturata, finalizzata a capire come i bambini percepiscono questo tema attraverso la loro libertà di espressione. Occorre promuovere il rispetto, partendo prima di tutto dalla famiglia, luogo in cui bisogna parlarne per scardinare il taboo”.

“Tutti contro i bulli” ha saputo investire su un importante lavoro di rete che ha permesso di valorizzare competenze diverse in una contaminazione positiva tra tante realtà: le Politiche Sociali della Provincia di Bergamo, che hanno curato il progetto editoriale di concerto con l’Ufficio comunicazione dell’Ente, la diocesi di Bergamo attraverso gli Uffici per la Pastorale della Famiglia e della Scuola, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo e le associazioni dei genitori nella scuola tramite il FoPAGS e il Coor.Ge.I.Co. Tanti sono i partner che hanno potuto contare sul sostegno anche economico della Rete provinciale per il contrasto al bullismo e al cyber bullismo, di cui fanno parte, coordinata dall’Istituto superiore B. Belotti di Bergamo che è anche scuola polo per la formazione sul tema rivolta a insegnanti e genitori.

La favola stampata è attualmente distribuita nelle 225 scuole dell’infanzia parificate e nelle 122 statali, di cui 101 in provincia e 21 in città (compresa la scuola dell’infanzia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII) coinvolgendo un totale di quasi 25 mila bambini.
Per Natale verrà tradotta in moltissime lingue, per fare un lavoro di prevenzione al bullismo di matrice xenofoba: inglese, francese, spagnolo, russo, arabo, cinese, giapponese, swaili e portoghese. “Traduzioni fatte anche in famiglia – spiega Giovanna – per far partire proprio da qui questo importante messaggio. Un buon modo per dire “Buon Natale” in tutte le lingue”.

Tutto è disponibile sul sito della Provincia di Bergamo e assolutamente gratuito. “La favola è stata anche inserita all’interno delle buone prassi nel sito europeo www.themayor.eu – conclude Giovanna – ha ottenuto numerosissime visualizzazioni, sta diventando virale e vola oltre i nostri confini. Ne siamo molto felici, perché regalare ai nostri figli e ai nostri nipoti un’infanzia felice è un nostro dovere, ma soprattutto un loro diritto”.