Il racconto di tre giovani pellegrini in Terra Santa: “Un viaggio pieno di incontri e di scoperte”

Tre giovani, un gruppo scout e un viaggio. Fin qui tutto nella norma, ma per cambiare prospettiva basta sapere che quel viaggio era in Terra Santa e ha regalato tanta bellezza e nuovi stimoli ai pellegrini. Anna, Pietro e Lisa sono tre studenti accomunati dal loro servizio con gli scout che hanno scelto di partire per questo luogo in cui ciascuno ha una sua meta. È stato un viaggio di cui hanno un ricordo speciale e di cui parlano con molto entusiasmo. Durante la prossima estate, la nostra diocesi ha organizzato un pellegrinaggio in Terra Santa per tutti i giovani dai 18 ai 35 anni. Il miglior invito che un giovane possa desiderare è quello fatto dai suoi coetanei.

Il viaggio in Terra Santa

“Un paio di anni fa con il nostro gruppo scout siamo stati in Israele e in Palestina -racconta Anna Mariani, 22 anni-. Da questo viaggio ci siamo portati a casa tanta bellezza. Bellezza nello scoprire un paese culturalmente e geograficamente lontano dal nostro, bellezza dei paesaggi meravigliosi che in quei giorni abbiamo avuto la fortuna di vedere e bellezza nell’incontro di persone estremamente coraggiose che hanno voluto darci la loro testimonianza”. Il fascino della Terra Santa risuona nelle parole di Anna come in quelle di Lisa. “Abbiamo trovato bellezza anche nella complessità di questo posto -spiega Lisa Alborghetti, 23 anni-. Toccando con mano le differenze culturali che caratterizzano le varie popolazioni, ci siamo confrontati con i nostri pregiudizi, le idee che avevamo prima di partire”.

Un cammino che ti cambia

Il viaggio ha ribaltato le aspettative dei tre giovani. È bastato mettersi in cammino per conoscere più a fondo le questioni che abitano questa terra. Superare gli ostacoli dei propri pregiudizi non è un processo scontato. Dopo la conoscenza, serve anche la disponibilità all’incontro. “L’immagine più significativa di questo viaggio è quella della stretta di mano. Alla base della nostra esperienza c’era l’incontro con le persone. L’accoglienza che ci hanno riservato è stata impareggiabile -ricorda Pietro Ruggeri, 23 anni-. Dall’altra parte, invece, la stretta di mano è qualcosa che metaforicamente non è sempre possibile in questi territori per via delle questioni conflittuali che ci sono”.

“In particolare, ricordo la stretta di mano dalla tribù beduina che ci ha ospitato per la notte. Hanno messo a disposizione lo spazio comune del loro accampamento che era stato riempito dei materassi delle famiglie beduine. Pur di ospitarci hanno dormito per terra. È stata veramente una notte indimenticabile”.

Perchè un giovane dovrebbe andare in Terra Santa?

Incontri, bellezza, riflessioni e nuove prospettive sono dei motivi forti e concreti per scegliere di partire. La Terra Santa è un luogo caro a diverse culture e diverse religioni. Ciascuno trova la sua meta in mezzo ai tanti pellegrini. Tra le trame di questo territorio si sono possono trovare anche storie uniche.

“Un giovane dovrebbe andare in Terra Santa perché lì è possibile sperimentare la storia -consiglia Anna-. È possibile scoprire le nostre radici che risalgono a molto più di 2000 anni fa, ma anche è possibile cercare di comprendere un conflitto che riguarda l’oggi e riguarda il nostro tempo. In questi territori si fanno degli incontri che mutano il nostro modo di guardare la realtà. Mi ricordo un incontro con una donna palestinese di nome Fatima. Dopo aver perso il marito e i figli in un combattimento tra israeliani e palestinesi, ha deciso di raccogliere le energie delle donne palestinesi e incanalarle all’interno di un progetto di un’associazione che si prendesse cura dell’intera comunità”.

Oltre alla bellezza degli incontri, la Terra Santa ha dei luoghi unici. “Vi abbiamo parlato della bellezza degli incontri, ma non dimentichiamoci che è davvero un bellissimo posto dal punto di vista naturalistico -racconta Lisa-. Abbiamo attraversato paesaggi molto diversi. Quello che mi ha colpito di più a livello personale è stato il deserto. Durante una camminata, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare non solo le altre persone, ma noi stessi. È stato un momento di riflessione molto forte che ci ha portato a riflettere sulla nostra persona e sul nostro rapporto con la fede”.

Non resta che fare un invito da giovani a giovani. “Mi raccomando ragazzi, iscrivetevi e non perdete questa occasione fantastica. Ne vale veramente la pena. Se partite carichi, tornerete ancora più carichi. Buttatevi… tanto nel Mar Morto si galleggia!”.