Da Parigi a Roma: oratorio di Clusone in viaggio per crescere insieme

Il viaggio come stile di vita, ma soprattutto come opportunità per crescere insieme. Durante le vacanze invernali, l’oratorio di Clusone non si è lasciato scappare l’occasione di portare i propri ragazzi a scoprire il mondo e le diverse sfaccettature di una fede comune. Per Parigi sono partiti centrotrenta adolescenti, mentre a Roma erano in cinquanta. Due viaggi che hanno avuto come protagonisti i ragazzi e la loro voglia di stare insieme senza mai dimenticare il filo rosso che lega queste esperienze al resto del percorso durante l’anno.

“Quando sono arrivato a Clusone con il consiglio pastorale si parlava di cosa fare nell’anno pastorale e in parrocchia si è scelto di valorizzare il tema dell’incontro -spiega don Alex Carlessi, curato dell’oratorio di Clusone-. Per gli adolescenti, mi è venuta subito in mente Madeleine Delbrêl di cui è in corso il processo di beatificazione. Non è molto conosciuta, ma è una bella figura. Lei ha scritto un libro che si intitola ‘Noi delle strade’ e per me la strada rappresenta il luogo d’eccellenza per l’incontro. Madeleine ha vissuto la sua vita e non ha mai fatto la religiosa. Con un gruppo di amiche si è consacrata a Dio e alla strada. Mi sembrava una bella figura per valorizzare il tema dell’anno pastorale”.

“Durante la prima parte dell’anno i ragazzi si sono incontrati di martedì sera per la catechesi. In queste occasioni, durante la preghiera, io ho presentato un po’ alla volta Madeleine Delbrêl e poi siamo partiti per Parigi. Abbiamo dedicato un pomeriggio alla visita di Ivry, un quartiere periferico di Parigi, dove Madeleine ha vissuto. Ci hanno accolto due membri dell’associazione Madeleine Delbrêl e ci hanno fatto vedere i diversi luoghi che Madeleine viveva. Poi siamo saliti al cimitero per far una preghiera davanti alla sua tomba, un luogo semplicissimo. Infine, siamo scesi alla chiesa che lei frequentava per celebrare la messa. Il resto dei giorni sono stati dedicati alla visita della città”.

Mentre l’esperienza di Parigi era dedicata al tema dell’incontro, il viaggio a Roma ha avuto come focus quello del sogno, tema del cammino di terza media. “Roma è nata dall’esigenza di valorizzare la terza media che è un anno di passaggio. Il loro percorso ha come tema il sogno -continua don Alex-. Abbiamo collegato il sogno di Pietro, il sogno di Paolo e quello dei primi cristiani alla tematica del loro percorso. A Roma tutto parla di Dio. Per ogni personaggio abbiamo visitato dei luoghi diversi collegati ad essi. Oltre a questi luoghi, abbiamo visitato anche altri punti importanti tra cui le fosse Ardeatine. È un luogo che si avvicina anche ai temi del percorso scolastico dei ragazzi”.

Non è scontato che un oratorio scelga di partire per visitare una città. Le scelte che don e educatori hanno davanti sono diverse. C’è chi sceglie di trascorrere il tempo in una casa in montagna oppure chi sceglie di abitare l’oratorio con una convivenza.

“D’inverno ho sempre fatto la scelta di andare in altre città -racconta don Alex-. È un modo per far capire ai ragazzi che la loro esperienza di fede è un’esperienza che vivono anche in altre parti del mondo. Magari si vive la fede in maniera diversa, ma coloro che si spendono per il Vangelo sono presenti ovunque. Viaggiare è vivere, incontrare altre culture e fare fatica su alcune cose. È un modo di conoscersi e aprirsi al mondo. I nostri ragazzi hanno più possibilità rispetto al passato, ma mi accorgono che ne hanno comunque bisogno. A me piace fargli sperimentare anche città diverse e farli crescere così. Oltre a ciò, c’è anche la conoscenza di figure spirituali importanti che viene resa più concreta dalla visita ai diversi luoghi”.

Rimandi alla mano, la scelta del viaggio sempre essere quella vincente. “Gli adolescenti sono rimasti affascinati dalla città. Hanno anche percepito la bellezza di essere in tanti e questa cosa gli ha fatto capire che fanno parte di una comunità grande. Fa capire che la comunità è viva. Qualcuno mi ha anche detto che avuto la possibilità di parlare con persone con cui non avrebbe mai parlato. I ragazzi hanno avuto anche la possibilità di meditare e di pensare ad argomenti a cui non avrebbero mai pensato”.

Se dagli adolescenti emergono pensieri più legati alle riflessioni, dalla terza media si fa sentire la gratitudine dello stare insieme. “Dall’esperienza di Roma emerge soprattutto la bellezza di far parte di un gruppo. A quell’età il gruppo è fondamentale. Ciò che conta di più per loro è essere stati insieme”. Viaggi tra fede, bellezza e desiderio di conoscere sé e l’altro. Un oratorio in viaggio in tutti i sensi.