Remy, volontario Sve da Tolosa a Bergamo con Aeper: “Vi racconto il mio incontro con Torino”

Torna la nostra rubrica “Vieni via con me”, che presenta racconti di giovani impegnati nell’anno di volontariato internazionale (Sve) in collaborazione con Gruppo Aeper. Questa settimana Remy Giacobbo, giovane che arriva dalla Francia, a Bergamo da qualche mese, racconta una gita a Torino.

I francesi dicono che Torino è la città della magia bianca, come della magia nera. Non so se sia vero, ma ho avuto l’opportunità di conoscere una città davvero magica, viva e accattivante, piena di artisti, creativi, persone che vogliono fare.

Non ricordiamo che Torino era una città celtica, romana, e poi longobarda e franca in quanto il lungo regno della Savoia e la rivoluzione industriale hanno modellato il paesaggio e le mentalità. Prima capitale dell’Unità d’Italia, la città conobbe il suo periodo d’oro tra il XVII e il XVIII secolo, quando furono eretti palazzi e chiese, definendo la sua grandiosa fisionomia, capolavori di geniali architetti come Juvarra e Guarini. Una seconda era d’oro iniziò con la creazione della Fiat nel 1889 e l’ascesa dell’industria automobilistica che assicura ancora la vetrina della città sul mondo, influenza internazionale garantita anche dai recenti successi della Juventus.

Una città che offre molto, ricca di monumenti, chiese, edifici storici, testimonianze del passato che ci raccontano una storia, ma anche piena di angoli nascosti e musei. Monumento simbolico incastonato nel cuore di Torino e visibile su tutte le cartoline, la Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema, domina la città dai suoi 167,5 metri. È quindi possibile scoprire Piazza San Carlo con le sue due chiese gemelle di Santa Chiara e S. Carlo, seguire via Roma, la strada principale del centro città, con i suoi numerosi negozi e bistrot tipici, e continuando percorrendo Via Po, arriviamo in Piazza Vittorio Veneto, vicino al fiume Po, un grande fiume pieno di fascino e lungo il quale è molto piacevole passeggiare prima di affrontare il Palazzo Reale. E infine, ma non di minore importanza, ci fermeremo di fronte a Palazzo Madama, al Museo Civico di Arte Antica, al Palazzo Reale con i suoi famosi giardini, al Museo Egizio ricco di storia e cultura e al Duomo, chiesa del Rinascimento, dove si conserva una reliquia straordinaria: la sindone, il sudario che avrebbe avvolto Gesù dopo la sua morte.

Per gli sportivi, una sosta al negozio della Juventus o del Torino è la conclusione perfetta di una giornata già impegnativa. Questo è almeno quello che ho scelto, cedendo alle sirene della “vecchia signora”.

Francesi, saremo piacevolmente sorpresi di sentire la nostra lingua parlata in tutta la città. Saremo anche un po’ seccati di vedere il grande talento dei torinesi quando si tratta di smascherare la nostra origine attraverso il nostro accento. Ma ci consoleremo rapidamente bevendo un buon caffè al Café Paris, e dicendo infine che la vita qui ha un sapore dolce.