Ogni archivio è un tesoro: custodisce la storia del nostro territorio

Tracce di riflessione a partire dall’incontro diocesano di pastorale della cultura e delle comunicazioni sociali. Oggi parliamo di archivi. Puoi approfondire cliccando qui.

Gli archivi sono probabilmente il bene culturale che meno riesce ad imporsi come tale nell’immaginario della maggior parte delle persone, eppure, a pensarci bene, è proprio quell’ammasso, a volte caotico e informe di documenti che racchiude il passato e la storia che hanno plasmato il territorio che abitiamo.

Il workshop sugli archivi parrocchiali presentato all’Incontro Diocesano di Pastorale della Cultura, dei Beni Culturali e della Comunicazione dello scorso 25 gennaio ha cercato di approfondire questo tema presentando i progetti legati a due archivi parrocchiali della diocesi di Bergamo. Il primo esempio faceva riferimento all’archivio della parrocchia di Cividate che è stato oggetto di un progetto di riordino e di inventariazione ad opera dell’archivista Marina Sambusiti; durante tutta la durata del progetto, grazie anche alla collaborazione del parroco, l’archivista ha avuto l’occasione di collaborare con diversi parrocchiani che, a diverso titolo, hanno aiutato a portare avanti il complesso lavoro di riordino, trasformando questo compito in un’occasione per poter conoscere e comprendere la ricchezza e la preziosità del patrimonio archivistico della loro parrocchia, sentendosi protagonisti e custodi attivi della documentazione.

Se la custodia, il riordino e l’inventariazione sono attività fondamentali per la buona conservazione e la fruizione di un archivio, è bene ricordarsi che, proprio per il suo essere custode di storie e di storia, questo può e deve essere valorizzato con progetti che portino a riscoprire i protagonisti e la storia di un territorio. Il secondo progetto presentato al workshop riguardava proprio un’esperienza di valorizzazione del patrimonio archivistico che la parrocchia di Chiuduno ha potuto realizzare dopo il riordino dell’archivio parrocchiale.

Le esperienze portate ad esempio volevano dimostrare come, nonostante gli interventi sugli archivi siano di pertinenza degli esperti, questo non impedisce ai parrocchiani di essere, anzi è bene che questi siano costantemente informati e si sentano partecipi; solo in questo modo comprenderanno che la delicata e preziosissima eredità documentale è affidata alle cure di ciascuno e che tutti possono avere un ruolo attivo nella custodia e nella valorizzazione del patrimonio archivistico della propria parrocchia.

Gaia Vigani