Coronavirus: ventuno i preti che hanno perso la vita. Storie stra-ordinarie di servizio alla comunità

Mietuti dal coronavirus, continua ad allungarsi il tragico e lungo elenco dei sacerdoti diocesani defunti negli ultimi giorni, giunti il 23 marzo a quota 21 dipartite. Secondo il quotidiano nazionale “Avvenire” a livello nazionale sono oltre cinquanta religiosi ad aver perso la vita dall’inizio dell’emergenza.

DON FAUSTO RESMINI

La sua scomparsa, il 23 marzo, ha destato profondo cordoglio nella diocesi e nell’intera società bergamasca per il suo impegno fra i più emarginati: carcerati, senza fissa dimora, tossicodipendenti, minori con gravi problemi. Per loro aveva anche avviato il servizio camper alla stazione e anche una mensa. 67 anni, era nativo di Lurano ed era prete del Patronato San Vincenzo. Dopo l’ordinazione sacerdotale (17-6-1978) era stato vicedirettore (1978-88) e dal 1988 ininterrottamente del Patronato di Sorisole, dal 1992 cappellano del carcere, dal 2012 delegato regionale per la pastorale carceraria, dal 2009 presidente del Conventino e dal 2018 direttore della Casa del giovane.

DON EVASIO ALBERTI

È scomparso nello stesso giorno di don Resmini, 86 anni. Nativo di Leffe, era licenziato in Teologia e laureato in Pittura. Era stato direttore di oratori, missionario in Africa, parroco di Cortenuova e di Urgnano (1985-2009) dove fu una miniera di iniziative e infine collaboratore pastorale di Leffe. Da quattro anni era ospite alla Piccinelli di Scanzo. La passione della pittura l’ha accompagnato per tutta la vita.

DON ALESSANDRO LONGO

Morto il 22 marzo a 87 anni, era nativo di Martinengo. Era stato direttore dell’oratorio di San Colombano in città, quindi parroco di Dossena e infine dal 1983 di Bariano. Nel 2008 si era ritirato, restando però in paese come collaboratore pastorale.

DON DONATO FORLANI

Scomparso il 21 marzo, 88 anni, era nativo di Sant’Alessandro in Colonna in città. Fu direttore dell’oratorio cittadino del Sacro Cuore, assistente dei laureati cattolici, poi uno dei fondatori della comunità di San Fermo, quindi parroco di Celadina in città, Spirano, Bonate Sotto e infine dal 1997 di Villa d’Almè. Nel 2007 si era ritirato andando a risiedere a Spirano. Da tre anni era alla Piccinelli di Scanzo.

DON ETTORE PERSICO

Morto nello stesso giorno, 77 anni, era nativo di Desenzano al Serio. Durante gli studi teologici, per due anni fece il servizio militare durante il tragico terremoto in Belice. Fu curato a Sorisole e Gandino, parroco di Gerosa, Vedeseta, Strozza e in Val di Scalve. Nel 2004 passò vicario parrocchiale di Nembro, addetto al santuario dello Zuccarello. Da cinque anni era alla Piccinelli.

DON BATTISTA MIGNANI

Scomparso sempre nello stesso giorno, 74 anni, era nativo di Semonte di Vertova. Da giovane prete aveva lavorato in una impresa artigiana. Era stato curato di Colognola in città e Fiorano, quindi parroco di Nasolino e Ogna e infine di Azzone. Quindi vicario interparrocchiale di Solto Collina ed Esmate. Da cinque anni era vicario parrocchiale di Leffe.

DON GUGLIELMO MICHELI

Prete del Sacro Cuore, è morto il 20 marzo, 86 anni, nativo di Borgo di Terzo e licenziato in Teologia. Oltre a essere stato amministratore parrocchiale di diverse parrocchie, era molto conosciuto per essere stato direttore dell’allora Casa dello studente (1968-97) e assistete diocesano dei sacristi (1993-2001). Da due anni era alla Piccinelli.

DON ADRIANO LOCATELLI

È scomparso il 19 marzo, 71 anni, nativo di Suisio. Era stato curato di Palazzago, Paladina e Cologno al Serio. Dal 2011 risiedeva a Carenno con incarichi pastorali, aiutando anche le parrocchie del circondario.

Già ricordati sul santalessandro, ricordiamo gli altri sacerdoti scomparsi dai 6 al 18 marzo: Tarcisio Ferrari, Mariano Carrara, Achille Belotti, Tarcisio Casali, Giancarlo Nava, Silvano Sirtoli, Giuseppe Berardelli, Remo Luiselli, Gaetano Burini, Umberto Tombini, Francesco Perico, Gian Pietro Paganessi, Ezio Zoppetti.