Covid-19, addio a 21 religiose degli istituti bergamaschi

Anche le congregazioni religiose femminili stanno pagando un altissimo prezzo di vite per il coronavirus o per complicazioni legate a questo terribile morbo. In giovane età queste donne avevano lasciato i propri paesi o quartieri per abbracciare la vita religiosa. Con impegno appassionato hanno speso le loro esistenze in ospedali, infermerie, case di riposo, luoghi di soccorso di antiche e nuove povertà, scuole di cucito, guardaroba, cucine, parrocchie, scuole di ogni ordine e grado, in terra di missione a servizio dell’evangelizzazione e della promozione umana delle popolazioni.

SUORE DELLE POVERELLE

Da inizio marzo, l’istituto, fondato a Bergamo il 22 maggio 1869 dal Beato don Luigi Maria Palazzolo e dalla Serva di Dio madre Teresa Gabrieli, ha visto spegnersi ben 12 religiose, di cui 4 bergamasche: Clarisa Rota, 89 anni, di Zogno; Eufrosilla Siquilberti, 88 anni, di Pradalunga, con alle spalle quasi cinquant’anni di missione in Congo, operando anche durante le ricorrenti guerre civili che hanno funestato la nazione africana; Ginantonia Ubiali, 91, di Bergamo città; Defendilla Bonacina, 94 anni, di Zanica. Fra le altre Poverelle scomparse c’erano due figure molto conosciute: madre Casta Perazzolo, 77 anni, vicentina, superiora generale dal 1995 al 2007; suor Costantina Ragnoli, 75 anni, bresciana, notissima per essere stata figura storica nel reparto di Oculistica nella casa di cura Palazzolo.

COMBONIANE

In soli nove giorni, ben 7 religiose sono scomparse. Risiedevano nella casa dell’istituto nel quartiere cittadino di Boccaleone. Tutte avevano alle spalle decenni di instancabile servizio in Egitto, Mozambico, Kenya, Sudan e Congo, impegnate nell’evangelizzazione, scuole, ospedali, ambulatori, attività caritative, soccorso ai profughi e promozione della donna e vivendo fra la gente in maggioranza di religione islamica, favorendo anche il dialogo. Non hanno mai abbandonato le popolazioni neppure in tempi di guerre civili o alluvioni. Fra loro la bergamasca suor Giannadele Angeloni, 89 anni, di Mapello, già missionaria in Mozambico, dove rimase anche durante gli anni di guerra civile.

ALTRI ISTITUTI

La Congregazione delle suore Orsoline di San Gerolamo, fondata a Somasca nel 1857 dalla Beata Caterina e dalla sorella Giuditta Cittadini, ha visto la scomparsa di suor Leonilde Pagani, 76 anni, nativa di Brembo di Dalmine. Era una figura molto conosciuta essendo stata per decenni maestra e poi storica preside della scuola Caterina Cittadini nella casa provincializia del quartiere cittadino di Loreto. Era considerata un mito dai genitori, dagli alunni ed ex alunni, che in poche ore hanno riempito di cordoglio e ricordi il sito Facebook «Sei di Loreto se…». Pochi giorni prima di morire, via social aveva indirizzato un commuovente incoraggiamento ai suoi alunni, costretti a casa in questo periodo: «Ciao, ragazzi, quanto silenzio in questa scuola, troppo, troppo silenzio. Anche se vi sento molto vicini virtualmente, mi mancate tantissimo. Forza, entusiasmo e creatività per vivere questo tempo. A presto, vi voglio tanto bene».

La Congregazione delle suore Cappuccine di madre Rubatto, che gestiscono la clinica San Francesco in città, ha perso una figura storica per l’età avanzata e gli impegni svolti con laboriosità e nel nascondimento. Suor Clementina Adobati, nativa di Costa Serina, si è spenta a 103 anni di età. Nella sua lunga vita aveva assistito i malati e gli anziani nelle loro case, in cliniche, ospedali e case di riposo, facendo anche la cuciniera e la guardarobiera, in diverse località della Liguria, a Bergamo, Torino, Varese, Alzano Lombardo.