Covid-19, cooperative alla riscossa: la sfida della spesa a domicilio

In una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo, c’è chi ha trovato il modo di continuare a lavorare, con tutte le precauzioni del caso: si tratta di realtà a carattere locale ed ecosostenibile presenti sul nostro territorio. La cooperativa sociale Aretè di Torre Boldone ha modificato le proprie attività e la propria struttura, limitando l’orario di apertura del negozio e costruendo ed attivando, in brevissimo tempo, un servizio di spesa online con consegna a domicilio.
“Si tratta di un cambiamento che ha interessato tutte le aree della cooperativa – spiega il presidente Franco Carrara -. Le modifiche sono state possibili grazie alla disponibilità e alla professionalità dei dipendenti. Ridurre l’orario di apertura del negozio ha permesso alle persone di continuare a fare la spesa e al personale di preparare nel pomeriggio gli ordini delle spese a domicilio che vengono evasi il giorno successivo”. L’impegno, che oltre agli addetti del magazzino coinvolge le commesse del negozio, un nuovo autista assunto ad hoc per poter garantire le consegne e tre volontari che aiutano per gli ordini, consente la consegna di cassette a circa 130 famiglie alla settimana ed una media di 50 clienti in loco ogni mattina, continuando a rispettare le distanze di sicurezza con un massimo di tre persone presenti contemporaneamente nel negozio. I clienti sono eterogenei: dai più anziani, alle famiglie numerose, dai residenti in città a quelli della provincia.
“Portare la spesa direttamente nelle case è fondamentale oggi: permette a chi non può o non vuole muoversi di restare nella propria abitazione senza correre rischi – continua il presidente -. Oggi circa il 30% di chi usufruisce del nostro servizio di consegna a domicilio non sono clienti abituali. Il lavoro di Aretè, seppur con fatica e nella complessità del periodo, è nato per essere un servizio alla comunità e soprattutto un modo per essere vicini a tutte le persone che negli anni l’hanno sostenuta e vissuta. Esattamente come ha sempre fatto il signor Fiore, storico cliente che da trent’anni, ogni sabato mattina, era solito fare la spesa presso la cooperativa. A lui e alle altre persone per cui questo virus subdolo ed infido non ha avuto pietà, è dedicato un affettuoso pensiero da parte di tutta la famiglia Aretè”. C’è chi, come l’azienda agricola Adriano Galizzi di Leffe, ha creato un prodotto ad hoc, per sollevare il morale in questo periodo difficile: la farina per polenta #molamia: “I clienti possono dedicarla ad una persona cara, per stare vicini in questo momento di emergenza, scrivendo il loro messaggio nelle note d’ordine che sarà poi scritto da noi a mano su un bigliettino con un arcobaleno e #ANDRA’TUTTOBENE spiega Adriano Galizzi, titolare dell’azienda. “Nonostante i vari disagi con i corrieri, ci siamo messi in gioco facendo contratti con diversi corrieri per poter garantire la consegna in 48 ore anche a Bergamo. A volte sono io stesso a consegnare direttamente ai clienti privati. Abbiamo inoltre scontato i nostri prodotti sul sito web, in modo tale da agevolare ulteriormente l’utente finale. La domanda online è aumentata: a settimana serviamo in media 40/50 persone tramite sito e-commerce”. Per fronteggiare questa emergenza l’azienda ha sviluppato delle campagne online e newsletter per informare i clienti del servizio e-commerce con spedizione gratuita per poter portare nelle case prodotti di qualità italiani, in particolare della Val Seriana. “Il territorio ha risposto con molto entusiasmo – prosegue Galizzi -. In questi momenti poter impastare e cucinare come una volta con prodotti di qualità è una delle gioie più grandi. Le notizie negative ci tartassano e le persone vogliono “coccolarsi” con cibo di qualità, senza la necessità di dover andar nei supermercati. Ricevere il nostro pacco con ricettario in omaggio incluso fa molto piacere”.
La Cooperativa Sociale Cantiere Verde, di Cene, che si occupa della cura di parchi e giardini pubblici e privati e di Agricoltura Biologica, continua con le consegne a domicilio. “La nostra attività è divisa in due: per la parte che riguarda strettamente la manutenzione del verde ci siamo fermati tra i primi, il 9 marzo – spiega Cinzia Moreni, socia ed operatrice agricola -. Abbiamo riflettuto se, sul frangente giardinieri e agroalimentare, era il caso di continuare e come. Io abito a Casnigo, dove abbiamo la serra in cui coltiviamo verdura biologica: inizialmente abbiamo iniziato a fare consegne limitate al paese, poi la voce si è sparsa anche in altri paesi della Valgandino. Abbiamo continuato ad essere disponibili, a fornire a domicilio i prodotti agricoli a nostra disposizione. Il territorio ne ha colta l’estrema necessità: le richieste sono state tante, non meno del solito. Mediamente tra 10/20 famiglie a settimana, questa settimana cominciano ad essere di più e ci stiamo riorganizzando nella gestione delle consegne, utilizzando ovviamente tutte le precauzioni del caso”. Anche i gruppi d’acquisto 2.0 della rete L’alveare che dice sì, in cui i clienti possono acquistare dai produttori locali e a km 0, garantendo una spesa etica e di qualità, non si sono fermati. Per venire incontro alle esigenze dei più fragili, molti Alveari hanno introdotto o rafforzato il servizio di consegna a domicilio. In Bergamasca sono otto gli Alveari che si sono organizzati per questo servizio: L’Alveare Tamarindo a Bergamo, che consegna a domicilio in collaborazione con Pony Burger, il servizio di food delivery di Edoné, e con cui tutte le mance lasciate ai ragazzi saranno devolute in beneficenza all’ASSTT PAPA GIOVANNI XXIII di Bergamo; L’Alveare La Terza Piuma, a Bergamo, l’Alveare di Romano di Lombardia, l’Alveare ComeBack di Stezzano, con consegne a domicilio gratuite per over 65; l’Alveare Levante di Orio al Serio; L’Alveare dell’angolo ad Alzano Lombardo;  L’Alveare Topico di Abbazia e L’Alveare Mia0 di Palazzolo sull’Oglio.