Azzano, gli anziani della Rsa “lontani ma vicini”: “Nella struttura mancano i dispositivi di sicurezza”

Ad Azzano la vita in Rsa prosegue tra videochiamate ai parenti, precauzioni stringenti per gli accessi e mancanza di dispositivi di sicurezza e tamponi. La struttura di via Trento, gestita dalla cooperativa sociale Società Dolce, ospita 56 anziani (su 58 posti letto disponibili) e finora non si sono verificati grossi problemi inerenti alla diffusione del Coronavirus, contrariamente a quanto avvenuto in altre strutture analoghe del territorio bergamasco. “Abbiamo avuto solo un caso riferibile al contagio da Covid-19: un nostro ospite, in seguito ad una caduta accidentale, è stato trasportato in Pronto Soccorso – ha sottolineato Ottavio Caputo, coordinatore della Rsa “San Paolo” – il tampone che gli è stato fatto ha dato riscontro positivo, ma sta bene e non ha sintomi gravi. Questo è l’unico caso, che ci ha lasciato anche un po’ sorpresi, date le misure stringenti che abbiamo adottato con largo anticipo”. Dal 28 febbraio scorso la Rsa di Azzano ha infatti adottato severe limitazioni  e restrizioni all’ingresso di parenti, volontari e fornitori per tutelare la salute degli ospiti: una chiusura quasi totale che non è stata compresa da tutti in un primo momento. “A fine febbraio non c’era una percezione reale della pericolosità del virus e quindi sia la cittadinanza che l’amministrazione comunale facevano fatica a capire le ragioni di una scelta tanto drastica- ha aggiunto lo stesso Caputo- in un secondo momento anche l’amministrazione, che ringrazio, ha capito e appoggiato la nostra decisione. Grazie a questo lockdown, infatti, possiamo dire che abbiamo evitato alcune dinamiche che potevano complicare la gestione della Rsa”. Nonostante le precauzioni adottate e la mancanza pressoché totale di casi conclamati, permane la delicatezza della situazione. “Viviamo giorno per giorno: abbiamo implorato tutti di poter avere sia dispositivi di sicurezza che tamponi, ma i tempi sono molto lunghi. Le criticità a livello di contagi possono infatti scaturire dal personale sanitario: per questo motivo abbiamo prescritto precise indicazioni sia sul posto di lavoro che una volta rientrati al proprio domicilio”. Anche le visite dei parenti sono state sospese, ma tutto il personale che opera nella struttura dedica parte del proprio tempo ad effettuare chiamate e videochiamate con i parenti degli ospiti, per non far loro mancare volti e voci delle persone care. Gli ospiti della Rsa in questi giorni difficili non possono inoltre contare sulla compagnia e sul prezioso aiuto dei volontari, che per le precauzioni di sicurezza prescritte dalla Direzione non possono accedere alla struttura da fine febbraio. “I volontari davano un supporto materiale e psicologico importante, che purtroppo è venuto a mancare. Preferiamo tuttavia che gli anziani sentano questa mancanza, ma che la loro salute venga tutelata. Le attività per loro vanno comunque avanti: per esorcizzare la paura nei giorni scorsi hanno realizzato un bellissimo striscione con lo slogan “Andrà tutto bene”: è un modo per manifestare la volontà che ce le faremo e ne usciremo bene”.