Scout, ricordi della quarantena: avventure nella giungla telematica

Ah io vorrei tornare… lassù nella valle alpina…

Sono alcune parole di una canzone scout, che spesso vengono cantate durante le nostre attività, soprattutto in quelle dei campi estivi.

Per il momento rimangono desiderio, con la speranza di poter rivivere queste occasioni nei prossimi mesi, seppur in modo diverso, sicuramente nuovo per gli atteggiamenti che dovremo avere.

Questo periodo di quarantena, che sembra lunghissimo ma pari a poco più che due mesi , sembra abbia minato alcune certezze, invece di averle rafforzate.

Per noi scout le tipiche attività all’aperto in gioiosa fraternità sono state giustamente bloccate e sospese, ma questo non ci ha impedito di continuare a vivere l’avventura!

Non più’ nel bosco, nè in montagna, bensì in un ambiente più complesso che ugualmente ci circonda e in cui ci viviamo tutti i giorni: la giungla telematica.

Districarsi tra piattaforme di riunioni a distanza, di messaggi scritti e di primi piani incorniciati da uno schermo, ci permette di essere nuovi pionieri che imparano a migliorarsi nell’uso delle tecnologie ma prontissimi, forse piu’ di prima, ad abbandonarle per ritornare ad un contatto visivo, diretto e piu’ emozionale, seppur vissuto alla distanza di sicurezza.

Tutta questa indigestione di tecnologia e di lontananza ci permette di renderci conto di quanto siano importanti e fondamentali i rapporti umani; da sentirne tanto intensamente la mancanza.

Allo stesso tempo si pone una domanda: cosa ci resterà di questa anomala esperienza? Ci renderà persone migliori? Ci aiuterà a vedere il futuro in modo diverso? Per chi educa i giovani, queste domande sono quesiti importanti, un’accattivante sfida i cui ambiti saranno una rinnovata attenzione all’Ambiente e al mondo che ci circonda, sia esso la natura, sia esso gli affetti, le emozioni e le sensazioni.

Nel nostro progetto educativo di Gruppo, post 70° di fondazione, avevamo già programmato questa attenzione all’Ambiente e all’azione politica che possiamo e dobbiamo fare; ora questa situazione ci sta offrendo nuovi spunti di riflessione.

Nel nostro agire abbiamo continuato a vivere la relazione educativa nonostante tutto, inventandoci nuove modalità: i lupetti del Branco Seeonee hanno giocato una caccia al tesoro virtuale, le squadriglie del Reparto Azimuth si sono sfidate con giochi e prove da affrontare individualmente #dacasa, registrare e condividere sui canali social, da cui fino all’altro ieri noi capi scout abbiamo cercato di distogliere l’attenzione dei nostri ragazzi offrendo un’alternativa fatta di relazioni vere, faccia a faccia, mentre ora rappresentano “un’ancora di salvezza”, l’unico modo che i capi hanno per rimanere in contatto con i propri lupi, esploratori e rover in tempo di isolamento. Curioso vero?

Le scolte ed i rover della comunità di Noviziato e Clan Brace Viva hanno continuato il loro percorso di crescita attraverso momenti di deserto e riflessione personale, seguiti dal dibattito comunitario sulle tematiche oggetto d’attenzione in questo periodo. Abbiamo così scoperto che in una riunione serale di clan virtuale risulta più facile invitare un ospite che abita a km di distanza.

La comunità capi è riuscita a seguire le unità acquisendo nuove abilità informatiche e rimodulando i programmi annuali e nel contempo ha portato avanti il proprio percorso di formazione.

Nessun capo e’ stato con le mani in mano, ci siamo tutti avventurati in nuovi territori educativi ed informatici e continueremo a farlo finchè sarà necessario. Nel frattempo cominciamo a sognare e progettare la nostra fase 2, quando potremo ritrovarci ma probabilmente le nostre tradizionali attività andranno riviste nella loro formulazione pratica: pensate ad esempio ad un gioco di movimento a squadre, in cui non ci si deve avvicinare l’un l’altro a meno di un metro! Che sfida!

L’estate si avvicina e con lei l’enorme incognita sui campi e le route, il clou dell’anno scout, in tempi normali il frutto di un percorso educativo durato 9 mesi. Un bel punto interrogativo ma noi Scout, testimoni del motto “Essere pronti”, lo saremo sicuramente perchè come disse il nostro fondatore Robert Baden Powell “Nessun profumo vale l’odore di quel fuoco” e noi non vediamo l’ora di vederlo ardere al centro del nostro cerchio della gioia.

La Comunità Capi del Gruppo Agesci Treviglio 1

Chi siamo: il gruppo di Treviglio è una realtà storica dello scoutismo della bassa Bergamasca, presente in città dal 1949, ha festeggiato nel 2019 il 70° con un super campo di gruppo in Sicilia, davvero una grande avventura. Attualmente conta circa 100 soci iscritti e lo scorso ottobre ha inaugurato una nuova bellissima sede presso l’Oratorio del Conventino. Anche il gruppo di Treviglio, come quello di Caravaggio, fa per scelta parte di Zona Bergamo AGESCI pur rientrando nei confini della Diocesi di Milano.

Buona strada alle sorelle ed ai fratelli scout del Treviglio 1!
Elisa Ferri e Franco Galli