Requiem di Donizetti per le vittime del coronavirus. Ci sarà anche Mattarella

Un concerto per ricordare le vittime bergamasche del coronavirus con l’esecuzione della Messa da Requiem di Donizetti: è l’iniziativa promossa da Comune e Fondazione Donizetti Opera per il 28 giugno al Cimitero Monumentale di Bergamo. Il concerto sarà trasmesso in diretta a partire dalle 20,35 su RaiUno. Oggi anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha confermato che assisterà alla commemorazione.

“La partecipazione del Presidente Mattarella – commenta il Sindaco Giorgio Gori – all’evento di suffragio dedicato alle vittime bergamasche del Covid-19 è un gesto di affetto che apprezziamo moltissimo. Durante le settimane dell’emergenza sanitaria più acuta il Presidente si è sempre tenuto in contatto con la città, dimostrando vicinanza e comprensione dell’estrema difficoltà che Bergamo e la sua provincia stavano affrontando. Lo ringrazio dunque di cuore d’aver accolto il nostro invito. E ringrazio la Rai – a partire dall’amministratore delegato Fabrizio Salini – d’aver colto il valore non solo locale della celebrazione del 28 giugno, disponendo la ripresa televisiva e la trasmissione in diretta su Rai1, in prima serata, della Messa da Requiem di Donizetti che verrà eseguita dinanzi al Cimitero Monumentale di Bergamo dall’orchestra e dal coro del Donizetti Opera Festival, diretti da Riccardo Frizza. In questo modo tutti i cittadini bergamaschi, quella sera rappresentati dai 243 sindaci della provincia, e in primo luogo i familiari delle vittime, potranno assistere alla cerimonia, e tutta l’Italia potrà sentirsi vicina al nostro territorio.”

L’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ricorda come «i riti funebri sono un momento fondante di ogni comunità e non averli potuti celebrare rappresenta ancora oggi una ferita aperta. L’esecuzione del Requiem vorrà essere un momento di unione per tutti».

Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera salirà il direttore musicale del festival Riccardo Frizza, insieme a un cast di interpreti di fama internazionale che sono legati al territorio: Eleonora Buratto (soprano), Annalisa Stroppa (mezzosoprano), Piero Pretti (tenore), Alex Esposito (basso); da definire ancora il quinto cantante. Il Coro Donizetti Opera sarà diretto da Fabio Tartari.

«Un grande compositore come Donizetti – sottolinea il direttore artistico del festival Donizetti Opera Francesco Micheli – che con la malattia ha sempre dovuto fare i conti, sia per i suoi familiari che per se stesso, non poteva non venirci in soccorso anche in un momento come quello che stiamo vivendo. Un territorio “schivo” come quello bergamasco è passato alla ribalta e si è trovato al centro dell’attenzione diventando la Wuhan occidentale. Ci è sembrato fondamentale che Bergamo organizzasse un commiato collettivo per i propri defunti perché per poter ricominciare è necessario onorare la memoria di chi non c’è più». Riccardo Frizza aggiunge che«La forza evocativa della musica ci viene in aiuto per celebrare questo rito comunitario: ci sembra giusto, prima di organizzare qualsiasi altra attività, di creare un momento di unione attorno al dolore comune. Il Requiem di Donizetti è stata quindi la scelta più indicata e sarà eseguito da artisti legati al Donizetti Opera e alle città di Bergamo e Brescia: Eleonora Buratto (Brescia), Annalisa Stroppa (Brescia), Piero Pretti (vive a Milano) e Alex Esposito (Bergamo). A loro il nostro ringraziamento perché si sono subito messi a disposizione della causa, accettando un cachet simbolico».

Eleonora Buratto, foto di Silvia Ielli
Eleonora Buratto



La Messa di Requiem fu composta da Gaetano Donizetti nel 1835 per la morte di Vincenzo Bellini ed eseguita per la prima volta proprio nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 28 aprile del 1870, quindi dopo la morte del bergamasco. L’occasione del 2017 era il 220° dies natalis di Donizetti (29 novembre 1797) nella Basilica dove riposano le spoglie del compositore e del suo maestro, Giovanni Simone Mayr.
«Al principio dell’ottobre 1835» –scrivono Livio Aragona e Federico Fornoni in uno dei Quaderni della Fondazione – «giunse la notizia della prematura morte di Bellini avvenuta a Puteaux, nei pressi di Parigi, il 23 settembre. Donizetti ne fu presumibilmente addolorato. Una prima reazione fu la composizione di un Lamento per la morte di Bellini su versi di Andrea Maffei, per canto e pianoforte, sollecitata dall’editore Ricordi. Donizetti accolse la proposta con il solito impeto: “io ho molto da fare, ma un attestato di amicizia per il mio Bellini va avanti tutto”. Ma il sincero sconcerto e l’amicizia al solito generosa, Donizetti la manifestò con un lavoro di proporzioni decisamente più ampie, la Messa di Requiem. Iniziò a comporla nell’ottobre 1835, e non la completò. Mancano infatti il “Sanctus”, il “Benedictus” e l’“Agnus Dei”.

I motivi per i quali non riuscì a portare a termine il lavoro e a dirigerlo dove probabilmente era stato programmato, cioè al Conservatorio di Napoli, sono legati al progetto di rappresentazione alla Scala della Maria Stuarda. […] Pur non risultando completo nel suo assetto liturgico, il Requiem costituisce un’affascinante e consapevole fusione di stile sacro e teatrale, e manifesta una conoscenza ancor viva delle composizioni di Mayr per Santa Maria Maggiore e della pratica liturgico-musicale del primo Ottocento».