Un ragazzo di colore, in ginocchio, pugno alzato. E’ di Albano sant’Alessandro

In ginocchio e con il pugno alzato. Come gesto per manifestare la propria posizione contro il razzismo. Così diversi calciatori hanno espresso vicinanza al movimento “Black Lives Matter”, nato sull’onda delle proteste per la morte di George Floyd.

Tra di loro, anche Godberg Barry Cooper, 22enne italo-ghanese di Albano Sant’Alessandro. Dopo aver sbloccato la partita contro l’Apolonia, valevole per i quarti di finale della Coppa albanese, l’attaccante del Kukësi si è prontamente genuflesso.

Sentivo che era la cosa giusta da fare

«Come calciatore di colore sentivo che era la cosa giusta da fare – racconta il classe ‘97 -. Bisogna dare voce a quello che sta accendendo. La mia non vuole essere una protesta politica, solo un gesto di solidarietà e rivendicazione razziale».

Cresciuto nel settore giovanile dell’Atalanta, nel 2017 Cooper inizia la sua carriera calcistica all’estero. Prima in Portogallo, poi in Svizzera e, da gennaio, in Albania. 

«Ho firmato con il Kukësi, una delle squadre più importanti del Paese. Siamo secondi in campionato, in lotta per vincere il titolo nazionale. La gente è molto amichevole ed ospitale: qui in Albania non ho avuto nessun problema di discriminazione».

Lo sport. Non solo calci e corse

Tuttavia, negli ultimi anni, il mondo dello sport è stato avvelenato da frequenti episodi di razzismo. Soprattutto nel calcio.

«Lo sport deve essere un mezzo per veicolare messaggi positivi – conclude Cooper -. Come professionisti, dobbiamo usare la nostra visibilità per contribuire a ciò che accade fuori dal campo. Non potremo cambiare il passato, ma ognuno può e deve fare la differenza per il futuro».

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