Pane e Cipolle: spettacoli di voci e corpi. Ingredienti poveri per aiutare il teatro a ripartire

Un progetto fatto di solidarietà e di legami. Partecipano anche i bergamaschi Luna e Gnac ed Erbamil

«Ripartiamo»: senza dubbio una delle parole più pronunciate da quando la pandemia sembra aver allentato la morsa sull’Italia, lasciando sperare nel ritorno della primavera che sembrava essere destinata a non fiorire. Ripartenza che è sinonimo di nuovo inizio, primavera, rinascita. Ripartenza che è, però, per il Collettivo di Ricerca Teatrale di Vittorio Veneto anche e soprattutto la riscoperta della povertàCarlo De Poi, presidente del Collettivo, racconta così di questa iniziativa nata nella città veneta quando sembrava che la pandemia (ormai) passata stesse lasciando il posto alla speranza futura. «Durante la pandemia, negli scorsi mesi, abbiamo imparato a stare in casariscoprendo il valore di legami troppe volte sbiaditi dal tempo e il desiderio di tornare a progettare il futuro. Quando, però, il peggio sembrava essere alle spalle ci si è resi conto che non tutto sarebbe ripartito e tornato come prima, soprattutto all’interno del mondo dello spettacolo, del teatro in particolare. Sono note, di fatto, le difficoltà che il mondo dell’arte si trova ad affrontare in questo periodo di ripartenza e, così, come Collettivo, abbiamo voluto fare di questa parola il simbolo di uno stile. Ripartiamo, infatti, non è e non può essere soltanto sinonimo di ripresa, ma anche, se non soprattutto, di condivisione». 

     Ripartiamo, di fatto, nasce come piattaforma online di raccolta fondi il cui obiettivo è duplice, come il significato che racchiude: da un lato, infatti, il Collettivo di Ricerca Teatrale insieme ad ErbamilGnac, LunaUniversi Sensibili Claudia Contin Arlecchino, su iniziativa della raccolta fondi ideata da Stefania Bet, in questo nuovo inizio vuole tornare a far vivere il mondo del teatro, attraverso l’organizzazione di performance itineranti all’aria aperta; dall’altra, invece, ha l’obiettivo di raccogliere fondi da ripartire per sostenere tutte quelle compagnie teatrali che si trovano in situazioni di difficoltà economica dovuta proprio a questo nuovo inizio. 

     Ripartiamo si intreccia così con il progetto «Teatro Pane e Cipolle»: «I mesi del lockdown sono stati, paradossalmente, un’occasione per riscoprire e rafforzare i legami tra gruppi teatrali che troppo spesso, nella frenesia del quotidiano, tendono ad assottigliarsi. Incontrandoci, anche se a distanza, insieme ad altri amici teatranti lombardi, tra cui alcuni anche i bergamaschi Fabio Comana e Michele Eynard, piemontesi, come Antonio Catalano, e friulani, come Claudia Contin, abbiamo voluto ripensare a quello che sarebbe stato il mondo del teatro dopo la ripartenza. E così è nata l’idea di realizzare performance teatrali in spazi aperti, per un numero limitato di spettatori, in modo da garantire le misure di sicurezza, ma soprattutto poveri, senza scenografie, fatti soltanto della voce e del corpo degli attori, che permettessero di superare le fatiche umane della società e quelle economiche degli artisti. E da lì, il nome di Teatro Pane e Cipolle, per ricordare la ricompensa per gli artisti di strada del passato nei momenti di povertà». 

Ripartiamo, quindi, si fa manifesto della riscoperta del mondo del teatro, portatore di bellezza e di essenzialità.

Per informazioni sugli spettacoli: Collettivo di Ricerca Teatrale  c-r-t@libero.it.
Per donazioni: Stefania Bet – Vittorio Eventi, IBAN:   IT31N 05856 62190 104571442718.